Grilli G., Calligarich C., Ferrazzi V ., Trapani A., Tirloni E., Stella S.
I Campylobacter termofili costituiscono un grave rischio per la salute umana in quanto principale causa di tossinfezione nelle popolazioni degli Stati Membri dell’Unione Europea (circa 230.000 casi nel 2015). La carne avicola è considerata la principale fonte di contaminazione per l’elevata prevalenza che questi batteri hanno negli allevamenti avicoli, soprattutto broilers. Già nel 2008, l’Unione Europea aveva condotto un’indagine con lo scopo di verificare la prevalenza di Campylobacter in carcasse di pollo. A questa ricerca hanno aderito ben ventisei Stati Membri dell’Unione Europea, oltre a Norvegia e Svizzera. Il batterio, in ogni paese partecipante, era stato isolato dalle carcasse di pollo da carne con una prevalenza media pari al 75,8%. Diversi studi sono stati intrapresi per diminuire la contaminazione delle carcasse al macello anche in funzione di una imminente direttiva europea che isserà dei limiti di contaminazione nelle carcasse degli animali macellati. Varie ricerche condotte e le numerose opinioni di esperti degli ultimi 25 anni, indicano infatti che il controllo del Campylobacter nella catena di produzione della carne di pollo, partendo dall’allevamento, dovrebbe ridurre la Campylobatteriosi umana (Tustin et al., 2011). Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di indagare l’andamento della contaminazione degli animali e delle strutture di allevamento al ine di identificare le possibili fonti di origine del batterio e le eventuali misure di prevenzione da adottare per evitare l’infezione da Campylobacter termoili nei broilers.