Bano L., Berto G., Viel L., Drigo I., Bacchin C., Moret C., Puiatti C., Furlan G., Fracas V ., Agnoletti F.

Durante il secondo giorno d’incubazione dell’uovo, il tuorlo viene circondato da membrane extraembrionali dando origine al sacco vitellino che, attraverso una ricca vascolarizzazione, provvederà a fornire all’embrione i nutrienti necessari al suo sviluppo. Due giorni prima della schiusa il sacco vitellino viene inglobato all’interno della cavità celomatica garantendo una riserva energetica per il pulcino nelle prime 24 ore di vita. La completa scomparsa del residuo del sacco vitellino avverrà tra il 10° e il 14° giorno di vita, a seconda di molteplici fattori tra i quali riveste una particolare importanza la rapidità con la quale il pulcino acquisisce la funzionalità digestiva (Buhr et al. 2006). Grazie alla ricchezza di sostanze nutritive, il contenuto del sacco vitellino rappresenta un ottimo substrato per lo sviluppo di molteplici specie microbiche. Tra queste le più comunemente isolate sono Escherichia coli ed Enterococcus spp. anche se non mancano segnalazioni di contaminazioni del sacco vitellino ad opera di Bacillus cereus, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus spp., Proteus spp., Salmonella spp., Enterobacter spp., Campylobacter spp., Aspergillus spp. (Buhr et al. 2006; Listera and Barrow, 2008; Cortes et al., 2005; Khan et al., 2004). L’iniammazione dell’ombelico prende il nome di “onfalite” ed è accompagnata da infezione microbica del sacco vitellino. L’onfalite è tra le prime cause di mortalità neonatale e viene solitamente contenuta attraverso la somministrazione di antibatterici nei primi giorni di vita del pulcino (Terregino et al. 2000; Listera and Barrow, 2008). Tra i fattori che possono inluenzare un’incompleta cicatrizzazione ombelicale e l’insorgenza di onfalite si segnalano condizioni ambientali non ottimali quali bassa concentrazione atmosferica d’ossigeno, elevata temperatura e umidità relativa.
Sebbene siano molteplici le informazioni presenti in letteratura circa le specie microbiche contaminanti i sacchi vitellini di soggetti deceduti in seguito ad onfalite, sono scarsi i dati che riguardano lo stato di contaminazione microbica di questi importanti residui embrionali in soggetti sani. Di seguito vengono riportati i risultati di un’indagine batteriologica eseguita su gruppi di pulcini sani di 1 giorno di vita, destinati alla produzione della carne, e i risultati di farmacosensibilità di ceppi di Enterococcus spp. isolati dal sacco vitellino.