Circella E., Pennelli D., Tagliabue S., Di Paola G., Camarda A.

Le infezioni da Escherichia (E.) coli  nel pollame sono causa di patologie sistemiche e localizzate (Barnes et al.,  2008). L’impatto economico di tali patologie nell’industria avicola, legato alla mortalità ed ai cali produttivi ha orientato la ricerca verso l’analisi degli stipiti di E. coli coinvolti.
Alcuni sierogruppi come O78, O1, O2 sono più frequentemente associati alla colibacillosi nel pollame (Barnes et al., 2008), sebbene negli anni sia stato riportato il coinvolgimento anche di numerosi altri (Rodriguez-Siek et al., 2005; Circella et al., 2009). Per quanto riguarda i fattori di virulenza che possono rendere uno stipite potenzialmente più patogeno, recentemente numerose ricerche sono state mirate ad identificare i geni che, se espressi, possono aumentare la patogenicità del germe e che possano fungere da markers di virulenza (Ngeleka et al. 2002; Johnson et al. 2006; Johnson et al., 2008).
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di analizzare, in E. coli isolati da galline ovaiole affette da colibacillosi ed ovaiole clinicamente sane, la distribuzione di otto diversi geni di potenziale virulenza (Ewers et al. 2005), al fine di individuare i più significativi come markers, in relazione alla loro reale incidenza in stipiti patogeni. È stato inoltre valutato il sierogruppo di ppartenenza degli isolati al fine di identificare quelli più frequentemente associati a malattia nel nostro territorio e la distribuzione, in questi, dei geni di virulenza risultati più significativi.