Dipineto L., Gargiulo A., Sensale M., De Luca Bossa L.M., Russo T.P., Borrelli L., Calabria M., Menna L.F., Fioretti A.

L’infezione da Campylobacter spp., in particolare C. jejuni e C. coli, è considerata una delle principali cause di tossinfezione alimentare in tutto il mondo. Nonostante la malattia si manifesti in forma moderata e autolimitante, possono verificarsi gravi complicanze post-infettive come la sindrome di Gullain-Barrè (Humphrey et al., 2007).
Il pollame è considerato il più importante vettore del Campylobacter spp. e agisce come principale fonte d’infezione per l’uomo. Infatti, il consumo di carne di pollame non adeguatamente cotta e la sua manipolazione non corretta sono la principale fonte d’infezione per l’uomo (Lee & Newell, 2006).
Sono stati studiati diversi fattori di virulenza importanti per l’induzione della gastroenterite, come la resistenza ai sali biliari, l’invasione delle cellule epiteliali e la produzione della cytholethal distending toxin (CDT) (Van Deun et al., 2007). In particolare la CDT è una tossina codificata da tre subunità geniche chiamate cdtA, cdtB e cdtC (Samosornsuk et al., 2007). CDT induce l’arresto nella fase G2/M del ciclo cellulare delle cellule eucariotiche, impedendo loro di entrare in mitosi, con conseguente morte cellulare (Zilbauer et al., 2008). Inoltre, nell’ultimo decennio, è stato individuato un gene chiamato wlaN che è presumibilmente coinvolto nell’espressione della mimica gangliosidica nella sindrome Guillian-Barrè (Linton et al., 2000).
I dati in letteratura riguardo la diffusione del Campylobacter spp. nell’alzavola (Anas crecca) sono carenti. Per ovviare a tale mancanza, il presente studio è stato intrapreso con lo scopo di valutare la prevalenza del Campylobacter spp. nell’alzavola, i relativi geni codificanti la cytholethal distending toxin, nonché valutare l’eventuale riscontro del gene wlaN.