G. Tacconi, P. Casagrande Proietti, R. Arcaro, R. Galli

Parole chiave: additivo, ammoniaca, ambiente, pollo da carne

La intensificazione delle produzioni avicole, grazie alla ingegneria zootecnica ed impiantistica, ha usufruito di tutti gli strumenti indispensabili per la realizzazione di allevamenti di grandi dimensioni e all’avanguardia nella tecnologia. Tuttavia nella pratica di allevamento spesso si verifica una esasperazione del microambiente dovuta ad una riduzione della qualità dell’aria per la elevata concentrazione di gas e di microrganismi (2, 6). Si determinano così situazioni di rischio nel ricovero, per gli animali e per l’uomo esposti ai contaminanti (10), e nell’ambiente esterno, per le conseguenti emissioni dei gas (2; 9).
Tra questi, in particolare, l’ammoniaca, che naturalmente si forma all’interno dei ricoveri zootecnici, è considerato il gas maggiormente presente e difficile da tenere sotto controllo.
L’impiego di differenti metodi per ridurre la produzione di ammoniaca negli allevamenti avicoli e più in particolare di additivi per il trattamento della lettiera come il fosfato di calcio monobasico (7), l’acido fosforico (7 3), l’acido propionico (5), il solfato ferroso (1; 3), che agiscono riducendo il pH della lettiera, con la conseguente riduzione delle attività microbica ed enzimatica, sono già stati considerati da tempo.
La recente immissione nel commercio di un prodotto di nuova concezione in grado di migliorare le condizioni igieniche della lettiera e la mancanza di una documentazione bibliografica sulla sua efficacia hanno fornito l’argomento di studio della presente nota, che si propone pertanto di riferire dati preliminari sull’efficacia del trattamento della lettiera avicola con questo prodotto nel ridurre la concentrazione di ammoniaca nell’ambiente di allevamento.