L. FIORENTINI, M.C.CASTELLO

Parole chiave: Oli essenziali, medicina naturale, aromatogramma, minima concentrazione inibente (M.I.C)

Le proprietà antibatteriche degli oli essenziali (OE) sono note da moltissimo tempo, tuttavia la moderna zootecnia industriale, forse per la sua relativa giovinezza, o per indubbi vantaggi economici, ha da sempre rivolto le sue attenzioni agli antibiotici “classici” derivanti dal metabolismo dei miceti o da sintesi chimica e scoperti e sviluppatesi a partire dal secondo dopoguerra.
Recentemente, la sempre maggior preclusione all’uso di tali molecole, vuoi per disposizione legislativa, vuoi per rispetto e attenzione alla sensibilità del consumatore, ha imposto una maggior attenzione da parte dei veterinari verso quella medicina erroneamente chiamata “alternativa”, che altro però non è che solamente più vecchia per nascita, di almeno alcune migliaia di anni.
Spinti dai confortanti dati di campo e dai riscontri presenti in letteratura abbiamo voluto testare alcuni OE di certa estrazione naturale (simili a quelli abitualmente utilizzati, in miscele, in diversi prodotti commerciali) per il loro potere antibiotico “in vitro” secondo i metodi di valutazione degli antibiotici “tradizionali”.