F. PAGANELLI, P. MASSI, G. TOSI
Parole chiave: virus dell’anemia infettiva del pollo, isolamento virale, polymerase chain reaction, MDCC-MSB1.
Il virus dell’anemia infettiva del pollo (CIAV) appartiene alla famiglia Circoviridae e al genere Gyrovirus. CIAV ha una struttura icosaedrica ed è privo di envelope. Il capside, è costituito da una sola proteina e contiene DNA circolare a banda singola di 2319 nucleotidi. Il genoma codifica tre proteine virali note: VP1, VP2 e VP3, sintetizzabili e reperibili nella cellula infetta. VP1 è una proteina capsidica, mentre VP2 non sembra sia una proteina strutturale, pur risultando indispensabile per l’assemblaggio del virus e per la stimolazione anticorpale neutralizzante. La proteina VP3, piccola proteina composta di 121 aminoacidi, è una apoptina perché coinvolta nel fenomeno di apoptosi. CIEV è responsabile di una patologia caratterizzata da anemia aplastica, atrofia linfoide e conseguente immunodepressione. Nella sua forma acuta la malattia si osserva nei primi 20 giorni di vita come conseguenza della trasmissione verticale del virus.
CIAV può inoltre provocare, nelle fasi successive del ciclo di allevamento, infezioni subcliniche legate alla trasmissione orizzontale del virus e responsabili di sensibili peggioramenti degli indici zootecnici dei gruppi colpiti. Ai fini diagnostici si utilizzano come test sierologici l’immunofluorescenza indiretta (IFI) e l’ELISA; mentre per l’isolamento virale sono necessarie le colture cellulari. Il virus replica soltanto su particolari linee linfoblastoidi, originate da linfomi della malattia di Marek (MDCC) o della Leucosi aviare (LSCC) e coltivate in sospensione. La linea più usata è senza dubbio la MDCC-MSB1 (linfoma splenico).
Con questo lavoro si è cercato di valutare la possibilità di utilizzare la polymerase chain reaction (PCR) per identificare CIAV, grazie alla presenza nel genoma di sequenze altamente conservate (1), interessate nella sintesi delle tre proteine note.