F.Paganelli, G. Tosi, P. Massi

Parole chiave: virus della bronchite infettiva aviare, polymerase chain reaction, uova embrionate di pollo

Il virus della bronchite infettiva aviare (IBV) è un prototipo della famiglia Coronaviridae. È una malattia virale acuta, infettiva, sistemica ed altamente contagiosa del pollo. Presenta principalmente sintomi e lesioni respiratorie, renali o dell’apparato riproduttivo (2). Da ottobre 2000 a Luglio 2001 per ogni campione, che per dati anamnestici, clinici e anatomo-patologici rispecchiava una sintomatologia riferibile alla bronchite infettiva aviare (IBV) è stato seguito uno specifico iter diagnostico. Per la ricerca dell’agente virale si è applicata sia la metodica classica, che utilizza le uova embrionate di pollo SPF, sia la PCR. Il virus dell’IB è pleomorfo, di 80-200 nm di diametro, con genoma RNA a singolo filamento e provvisto di envelope. Il genoma virale è composto da 27.5 Kb, che codifica per tre proteine strutturali: la proteina S, la proteina M glicosilata della membrana e la proteina N fosforilata del nucleocapside. La proteina S presenta 8 determinanti antigenici, 6 in S1 e 2 in S2. La proteina S è risultata estremamente variabile, soprattutto la subunità S1. Numerosi sierotipi noti differiscono, infatti, tra loro per piu’ del 20% dei loro amminoacidi di questa proteina. La subunità S1 è responsabile della virus neutralizzazione (VN), dell’inibizione dell’emoagglutinazione (HI) e della differenziazione sierotipica (4). Con la PCR si va a ricercare ed amplificare proprio un locus genico della subunità S1, per potere determinare la presenza o meno dell’IBV.
Nel presente lavoro si è cercato di mettere a punto un efficace protocollo di lavoro per l’identificazione dell’IBV tramite PCR, e di conseguenza valutare la sua vera maggior sensibilità e specificita’ rispetto alla metodica classica, senza dimenticare la possibilità di ottenere una diagnosi in tempi più brevi.