Giudice C., Lupini C., Benedetti V ., Quaglia G., Mescolini G., Tecilla M., Prandini F., Ortali G., Catelli E., Volorio A.
L’enterite emorragica (HEV) del tacchino è una patologia sostenuta da Adenovirus (Siadenovirus), e rappresenta una rilevante causa di ritardo di crescita nei giovani soggetti. Il virus della HE (HEV) causa sintomi acuti gastrointestinali ma è anche responsabile di gravi condizioni di immunosoppressione che possono aprire la strada ad infezioni secondarie batteriche (Giovanardi et al. 2014) e deprimere la risposta ai vaccini (Nagaraja et al., 1985), con conseguenze imponenti sull’allevamento anche dopo che la patologia virale si è risolta. La condizione di immunocompromissione è indotta primariamente dall’attività linfocitopatica del virus nei confronti dei linfociti B, che ne sono il principale target, ma è stata dimostrata anche l’infezione dei macrofagi. L’immunosoppressione indotta da HEV sarebbe quindi riconducibile all’effetto del virus HEV sui linfociti B e sui macrofagi, con conseguente riduzione della produzione di anticorpi ma anche della fagocitosi macrofagica. Il virus HEV penetra nell’organismo animale per via orofaringea e, attraverso la mucosa intestinale, raggiunge la milza, dove è già riscontrabile al secondo giorno dall’infezione e arriva al picco di replicazione al sesto giorno dall’infezione. Durante questo lasso di tempo si osservano un notevole influsso di macrofagi nel tessuto splenico (che rendono ragione della splenomegalia osservata macroscopicamente) ed al contempo apoptosi e necrosi dei linfociti B e dei macrofagi stessi. Questa serie di eventi induce lo stato di (transitoria) immunosoppressione. La vaccinazione dei giovani tacchini ha quindi lo scopo di ridurre le conseguenze dirette ed indirette (immunosoppressione) dell’infezione da HEV . Dal 2018 è stato resto disponibile, con un permesso temporaneo di importazione, un vaccino vivo attenuato (Dindoral® – Domermuth strain). Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare gli effetti protettivi del vaccino, in termini di sviluppo della patologia ma anche di conservazione dell’immunocompetenza, attraverso la valutazione istopatologica del parenchima splenico di tacchini esposti alla vaccinazione ed all’infezione di campo. Il lavoro è parte di uno studio molto più ampio che ha considerato anche gli aspetti clinici e biomolecolari dell’infezione da HEV.