Schiavone A., Pugliese N., Samarelli R., Circella E., D'Amico F., Camarda A.
Dermanyssus gallinae (De Geer, 1778), l’acaro rosso del pollame, rappresenta una notevole fonte di preoccupazione nel settore avicolo intensivo, a causa dell’impatto negativo che esercita sulla produttività e sul benessere degli animali [1]. Agli effetti diretti conseguenti alle infestazioni da D. gallinae, è oramai stato accertato che si aggiungono anche quelli indiretti, legati al ruolo che questo acaro può rivestire nella trasmissione di alcune malattie infettive del pollame [2]. Fra queste, una delle più rilevanti è rappresentata dalla Tifosi aviare, sostenuta da Salmonella enterica subsp. enterica (S.) ser. Gallinarum. Nel corso degli anni diversi studi hanno evidenziato la relazione fra D. gallinae e S. Gallinarum, suggerendo che l’acaro possa fungere da reservoir del germe, favorendone la circolazione anche per più cicli produttivi consecutivi [3,4]. Recentemente la trasmissione di S. Gallinarum da parte di D. gallinae è stata dimostrata mediante prove in isolatori, che hanno evidenziato che gli acari, messi a contatto con animali infettati per via sperimentale, sono in grado di acquisire il patogeno ed in seguito di trasmetterlo ad animali sani [5]. Tale dimostrazione offre numerosi spunti di indagine riguardo i possibili meccanismi insiti nel ruolo vettoriale di D. gallinae nei confronti di S. Gallinarum, utili per poter comprendere al meglio la relazione fra acaro e patogeno e le possibili implicazioni in campo. Purtroppo fino ad ora non erano disponibili modelli sperimentali sufficientemente efficienti da utilizzare a supporto di questo tipo di ricerche. Il sistema di alimentazione artificiale degli acari in vitro descritto recentemente da Nunn et al. (2020) [6] può risultare utile per superare queste difficoltà, consentendo la messa a punto di protocolli standardizzati di ricerca e che garantiscono l’acquisizione di informazioni valide, in quanto riducono al minimo l’influenza di variabili incontrollate. Applicando questo metodo, è stato condotto uno studio che, tramite prove di feeding in vitro, ha valutato la trasmissione di S. Gallinarum da parte di D. gallinae per via verticale. In questo lavoro si riportano i primi risultati ottenuti.