Bano L., Cornaggia M., Di Castri A., Zandonà L., Rizzardi A., Zarpellon G., Guolo A., Ferro T., Moschioni C., Tonon E., Bacchin C., Ceruti R., Giovanardi D., Catania S., Drigo I.

Riemerella anatipestifer (RA) (precedentemente nota come Pasteurella anatipestifer), è un cocco-bacillo Gram negativo, immobile, catalasi e ossidasi positivo, appartenente alla famiglia delle Flavobacteriaceae e al genere Riemerealla, che comprende solo altre due specie: Riemerella columbina e Riemerella columbipharingys, isolate solo da specie aviarie (Vancanneyt et al. 1999; Rubbenstroth et al., 2013). La prima segnalazione di tale microrganismo risale all’inizio del secolo scorso, associata primariamente ad una polisierosite degli anatidi (Riemer, 1904). Oggi la malattia è da considerarsi cosmopolita anche se il maggiore numero di segnalazioni proviene dal continente asiatico su anatidi.
In Italia la malattia è stata descritta per la prima volta nel 1979 in tacchini da carne di 70 giorni, e in polli da carne di 40-50 giorni (Pascucci et al, 1981). La sintomatologia nel tacchino era caratterizzata da paralisi delle ali e delle gambe, opistotono, torcicollo, ribaltamento, cecità e mortalità del 20%. Nel pollo la sintomatologia era inizialmente respiratoria, subito seguita da forma neurologica con tremori, movimenti scoordinati del capo e tassi di mortalità compresi tra il 3% e il 5%.  Successivamente sono stati osservati anche quadri di zoppia dovuti a localizzazione articolare del patogeno e conseguente artrite (Giovannetti e Pascucci, 1983). Nell’ultimo decennio si è assistito a delle ondate epidemiche che hanno avuto il loro apice nel 2015, anno in cui si è ricorso anche a immunizzazione massiva di gruppi di tacchini con vaccini stabulogeni. La sierotipizzazione di RA ha subito diverse rivisitazioni negli anni passando dall’assegnazione di lettere a quella di numeri. Attualmente sono noti 21 sierotipi di RA, anche se non c’è accordo nel mondo scientifico sui ceppi di referenza che rappresentano ciascun sierotipo. Il primo studio di sierotipizzazione condotto su 75 ceppi italiani isolati dal 79 all’89, aveva evidenziato la circolazione prevalente del sierotipo 1 (ex. “A”), ma erano stati rilevati anche dei ceppi non tipizzabili con il panel di sieri allora a disposizione (sierotipi USA 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, B) (Pascucci et al. 1990).
Successivamente, studi di genotipizzazione hanno mostrato che 2 ceppi di referenza appartenenti al sierotipo “4” in realtà non erano RA ma W autersiella falsenii (Christensen e Bisgaard, 2009). L’esistenza di tale sierotipo appare pertanto messa in discussione.
Sono state impiegate diverse metodiche per la caratterizzazione molecolare dei ceppi: rep-PCR (ripetitive extragenic palindromic sequence polymerase chain reaction), ERIC-PCR (Enterobacterial Repetitive Intergenic Consensus Polymerase Chain Reaction) (Y u et al. 2008), RFLP (Restriction Fragment Lenght Polymorphism) del gene 16s rRNA o del gene OmpA (Subranmaniam et al. 1997), analisi con endonucleasi Hinfl (Rimler e Nordholm, 1998), MLST (Multi Locus Sequence Typing) e PFGE (Pulsed Field Gel Electrophoresis) con enzima di restrizione SmaI (Y u et al. 2008). La caratterizzazione genetica dei ceppi di RA è uno strumento indispensabile per cercare di comprendere l’epidemiologia della malattia e suggerire delle azioni profilattiche negli allevamenti da reddito. Con il presente lavoro sono state studiate le caratteristiche genotipiche e alcune caratteristiche fenotipiche (sierotipo) di ceppi di RA circolati in Italia, dal 2012 al 2018.