Legnardi M., Allée C., Franzo G., Cecchinato M., Brown P.A.

Il Metapneumovirus aviare (aMPV) è un virus a singolo filamento di RNA a polarità positiva e dotato di envelope, unico esponente dell’omonimo genere della famiglia Pneumoviridae oltre al Metapneumovirus umano (hMPV) (1). Descritto per la prima volta nel 1979 in Sud Africa (2), è oggi ampiamente diffuso a livello globale. aMPV è l’agente eziologico di una sindrome respiratoria dalla presentazione caratteristica ma non patognomonica a cui ci si riferisce con diversi nomi, tra cui rinotracheite aviare (ART), rinotracheite del tacchino (TRT), e, nel pollo, sindrome della testa gonfia (SHS). Il virus è inoltre associato a problematiche riproduttive con ripercussioni negative sulla produzione e qualità delle uova. L’impatto economico e sanitario del virus è di particolare rilevanza per l’allevamento del tacchino, ma una crescente attenzione e preoccupazione nei confronti di aMPV si osserva anche nel settore del pollo da carne (3). Tra le specie, domestiche o selvatiche, suscettibili o risultate positive con metodiche molecolari ad aMPV si annoverano anche anatre, oche ed altri anatidi, gabbiani, faraone e passeri (4, 5, 6); una sieroconversione a seguito dell’esposizione al virus è stata inoltre osservata in piccioni, struzzi, fagiani, corvidi e varie altre specie (7, 8, 9).
Sono ad oggi noti quattro distinti sottotipi di aMPV (A, B, C e D), i quali differiscono a livello genetico, antigenico e in termini di localizzazione geografica e di spettro d’ospite: aMPV-A e -B sono i due sottotipi di maggior rilevanza, e appartengono ad un cluster separato rispetto ad aMPV-C, il quale è geneticamente più vicino a hMPV, con cui si ipotizza condivida l’origine (10). All’interno del sottotipo C sono inoltre individuabili due lineage, uno ritrovabile in Nord America ed uno in Europa e Asia (11). Il sottotipo D è infine stato identificato una sola volta, retrospettivamente, in campioni francesi degli anni ‘80 (12).
Tra i diversi sottotipi esistono marcate differenze in termini di spettro d’ospite: in un recente studio che prevedeva una serie di infezioni sperimentali con i diversi sottotipi, i tacchini sono risultati sensibili ai sottotipi A, B, D ed al lineage Nordamericano di aMPV-C; nelle anatre l’unica suscettibilità osservata è stata quella nei confronti del lineage Eurasiatico del sottotipo C; nel pollo, i sottotipi A e B sono stati in grado di indurre sintomatologia, mentre il sottotipo D ha determinato una sieroconversione ed è stato possibile isolare aMPV-C, seppur in assenza di sieroconversione o di positività a livello molecolare (13). In uno studio precedente, un ceppo classificato come aMPV-C è stato isolato in Cina in broiler con sintomatologia respiratoria (14), ma non è possibile determinare a quale dei due lineage appartenesse.
Il quadro epidemiologico di aMPV presenta alcuni punti che restano ancora oscuri, in primis in merito al grado di suscettibilità di varie specie minori e al possibile coinvolgimento di animali selvatici migratori nella diffusione del virus.
Per ottenere informazioni riguardo la potenziale circolazione dei vari sottotipi in Italia, uno studio pilota è stato condotto con metodiche sierologiche specifiche su anatre allevate intensivamente nel Nord Italia.