P. CASAGRANDE PROIETTI, M.P. FRANCIOSINI, G. PREDARI, G.ASDRUBALI
Parole chiave: struzzo, malattia di Newcastle, vaccinazioni, test HI, test SN
Il rapido ed imprevedibile aumento del commercio internazionale di ratiti in particolare dello struzzo (Struthio camelus), verificatosi negli anni ’90 in Italia e, quindi, anche nella nostra Regione, costituisce una fonte di preoccupazione per le infezioni che tali uccelli possono portare.
Gli struzzi devono essere allevati all’aperto e vengono, quindi, a contatto di uccelli selvatici e di altri animali, con possibile scambio di virus e di vari agenti infettivi.
In conseguenza dei recenti episodi di Pseudopeste segnalati nel nostro Paese si è dovuto ricorrere, come prevede il DPR 657/96, all’applicazione di un programma di vaccinazione e monitoraggio approvato dal Comitato veterinario permanente europeo nel luglio 2000. Al momento, per il controllo internazionale della Pseudopeste negli struzzi viene previsto un intervento minimo di due vaccinazioni a distanza di 15 giorni con vaccino vivo attenuato, mentre la vaccinazione con vaccino spento rimane facoltativa.
Da alcuni studi (7) sembra che la vaccinazione con vaccino vivo attenuato, stimolando prevalentemente l’immunità cellulo-mediata, non è in grado di proteggere dall’infezione con virus selvaggio; sarebbe necessaria, quindi, per conferire una protezione completa, la somministrazione anche di un vaccino spento che determini una valida risposta umorale (8).
Lo scopo del presente lavoro è stato quello di sperimentare, seppure in maniera preliminare, l’efficacia di diversi piani vaccinali anche alternativi a quanto stabilito dal Comitato veterinario permanente europeo, per valutare la risposta anticorpale da essi indotta.