Casadio M., Massi P ., Tosi G., Fiorentini L., Taddei R., Bolognesi P .G., Catelli E.
Le malattie batteriche continuano a provocare rilevanti perdite economiche nella produzione avicola industriale. Carenze igienico-sanitarie a livello di allevamento si amplificano in maniera esponenziale nell’incubatoio. I fornitori delle uova giocano pertanto un ruolo chiave a tale riguardo. A ciò si aggiunge l’effetto amplificatore dell’incubatoio. La moltiplicazione batterica viene infatti favorita dalle condizioni fisico-chimiche dell’incubazione, condizioni che esaltano la natura di “pabulum ottimale” per il loro sviluppo che è l’uovo. Nella fase di schiusa ciò è favorito oltre che da umidità elevata e calore, anche dalla presenza di materiale organico (meconio, piumino e gusci) e dalla ventilazione vorticosa. La popolazione microbica presente in incubatoio viene trasferita tramite i pulcini all’allevamento di destinazione. Si può quindi ritenere che l’allevamento dei riproduttori, l’incubatoio e l’allevamento di destinazione, pur essendo geograficamente distanti tra loro, siano strettamente correlati dal punto di vista microbiologico (Barnes et al., 1980).
Scopo del presente lavoro è stato quello di valutare il grado di inquinamento batterico di uova di pollo nelle diverse fasi dell’incubazione, dall’arrivo alla schiusa, in un incubatoio industriale.