Camarda A., Troiano P., Circella E., Caroli A., Legretto M., Pugliese N., Petrella A.
Il mal rossino è una malattia cosmopolita sostenuta da Erysipelotrix (E.) rhusiopathiae (Wang et al., 2009). Il germe, responsabile del mal rossino nel suino, induce una grave forma di patologia anche nell’uomo che si manifesta con una caratteristica lesione cutanea nota con il nome di erisipeloide (Brooke et al., 1999).
Negli uccelli E. rhusiopathiae è segnalato in particolare nel tacchino (Bricker and Saif, 2003), che manifesta la sintomatologia clinica a tutte le età, ma anche in numerose altre specie domestiche e selvatiche (Mutalib et al, 1993, Eriksson et al., 2010, Brännström et al., 2008 Opriessing et al., 2005).
La circolazione del germe negli allevamenti intensivi di pollame sembra essere sottostimata, anche perché non sempre soggetti sierologicamente positivi manifestano sintomatologia clinica e mortalità (Eamens et al., 1988).
Il coinvolgimento di specie selvatiche allevate a scopo di ripopolamento venatorio è segnalato raramente (Milne et al., 1997, Bygrave et al., 1997). Tuttavia, la comparsa della malattia in questo tipo di animali apre interrogativi importanti circa il ruolo da essi giocato nella diffusione del germe nell’ambiente naturale.
In questo lavoro è stato decritto un inusuale focolaio di mal rossino osservato nel 2008 che ha interessato un gruppo di fagiani (Phasianus colchicus) allevati a scopo di ripopolamento venatorio. e discusse le cause che ne hanno probabilmente favorito la comparsa e condizionato la gravità.