Flaminio B., Gobbo F., Qualtieri K., Sturaro A., Battanolli G., Catania S.

I micoplasmi sono piccoli procarioti appartenenti alla classe dei Mollicutes, delimitati soltanto da membrana plasmatica, in quanto mancano di parete cellulare. Essi sono ampiamente diffusi nel mondo, e sono in grado di infettare una vasta gamma di ospiti, inclusi uomo, animali, piante ed insetti.
In particolare, Mycoplasma gallisepticum è considerato un patogeno molto importante nel settore avicolo, in grado di dar luogo a sintomatologia clinica di notevole entità, con conseguenti gravi perdite economiche. Esso è responsabile nel pollo e nel tacchino di una grave sindrome respiratoria caratterizzata nel tacchino da tumefazione dei seni infraorbitali e aerosacculite, e può anche provocare nei riporduttori calo dell’ovodeposizione e mortalità embrionale, essendo dunque causa di notevoli perdite economiche.
Appare dunque chiaro come il controllo di questo patogeno a livello industriale sia fondamentale: l’applicazione di alti livelli di biosicurezza in allevamento e il mantenimento di animali Mycoplasma-free possono in alcuni casi però non essere misure sufficienti, e di conseguenza la terapia antibiotica rimane uno strumento importante in possesso del medico veterinario per contenere le infezioni. La scelta del chemioterapico più opportuno va compiuta in modo oculato, allo scopo sia di ottenere una buona risposta terapeutica che di evitare l’insorgenza di fenomeni di antibiotico-resistenza.
A tal fine, per avere una stima della suscettibilità o della resistenza di un determinato microrganismo agli antimicrobici, si può utilizzare il calcolo della MIC (Minima Concentrazione Inibente), cioè la determinazione della più bassa concentrazione di un antibiotico in grado di inibire la crescita e/o il metabolismo di un microrganismo in vitro. In aggiunta, integrando i valori di MIC calcolati con i brekpoints di sensibilità (ossia le concentrazioni, espresse in μg/ml, definite da organizzazioni internazionali come soglia per esprimere la sensibilità o la resistenza dei microrganismi agli antibiotici), si può avere una valutazione dei dati in vitro sulla possibile sensibilità o resistenza del ceppo nei confronti della molecola testata.
In base a quanto esposto, è stato deciso di testare la suscettibilità alle principali molecole antibiotiche di alcuni ceppi di Mycoplasma gallisepticum appartenenti a differenti categorie produttive di avicoli industriali isolati nel triennio 2010-2012.