Drigo I., Pascoletti S., Bacchin C., Berto G., Brunetta R., Agnoletti F., Viel L., Guolo A., Marcon B., Bano L.
Enterococcus cecorum (inizialmente conosciuto come Streptoccoccus cecorum) è un cocco Gram positivo anaerobio facoltativo, catalasi negativo e α-emolitico.
Sebbene E. cecorum sia un normale commensale della lora intestinale degli uccelli, è considerato un patogeno emergente del pollo da carne in quanto è stato associato a spondiliti, osteomieliti, artriti e setticemia. La spondilite è un’iniammazione vertebrale che è stata osservata soprattutto in soggetti maschi di età superiore a 28 gg, con mortalità che ha toccato anche il 15% in alcuni gruppi (Martin et al., 2011). L’esatta modalità di trasmissione e i fattori di virulenza correlati a questo tipo di infezione non sono ancora noti quindi un appropriata sorveglianza per mezzo di strumenti biomolecolari è necessaria per comprenderne meglio l’epidemiologia di questo microorganismo. Vari metodi biomolecolari sono stati utilizzati per tipizzare e caratterizzare geneticamente gli enterococchi, tra questi: ERIC-PCR, RAPD-PCR, Rep-PCR e PFGE (pulsed ield gel electrophoresis) che è considerata il “gold standard” per la tipizzazione di numerose specie batteriche (Wijetunge et al., 2012). Negli ultimi 10 anni la spettrometria di massa è divenuta un importante strumento d’indagine nei laboratori di microbiologia sia per l’identiicazione batterica che per la sub-tipizzazione, come dimostrano i recenti lavori pubblicati su MRSA, C. dificile e Legionella (Wolters et al., 2011; Reil et al., 2011). Nel presente studio la PFGE e la spettrometria di massa sono state utilizzate per valutare le correlazioni epidemiologiche di ceppi di E. cecorum coinvolti in episodi di spondilite del pollo da carne.