Franzo G., Naylor C.J., Drigo M., Croville G., Ducatez M.F., Catelli E., Laconi A., Cecchinato M.
Il metapneumovirus aviare (aMPV) è un patogeno di grande importanza per l’industria avicola, in quanto in grado di determinare sindromi respiratorie sia nel tacchino che nel pollo che se complicate da infezioni batteriche secondarie possono conseguire in rilevanti perdite economiche (7).
Alla fine degli anni ’80 sono stati messi in commercio vaccini vivi attenuati che hanno permesso il controllo di tali infezioni. Tuttavia in campo si osservano ancora forme respiratorie riferibili ad aMPV (2, 5). Ciò è stato imputato a diverse cause tra cui la vaccinazione mal praticata, scarsa durata dell’immunità e incompleta protezione tra i sottotipi (11, 15).
Diversi studi hanno inoltre dimostrato la possibilità di fenomeni di reversione a virulenza di questi vaccini e riportato, sia per vaccini allestiti con aMPV sottotipo A e sottotipo B, i siti coinvolti in questo fenomeno (3, 4). Sebbene la presenza di sottopopolazioni vaccinali caratterizzate da una diversa virulenza sia stata riporta per il sottotipo A (12), questo non preclude il concomitante ruolo di una progressiva evoluzione con acquisizione di mutazioni dei ceppi vaccinali durante la catena di trasmissione in vivo. Nel presente studio, un vaccino basato su aMPV sottotipo B è stato sottoposto a deep sequencing tramite protocolli di Next Generation Sequencing (NGS) al fine di identificare e studiare la presenza di sottopopolazioni virali potenzialmente implicate nel fenomeno di reversione a virulenza.