Catania S., Mainenti M., Zanardello C., Picchi M., Matucci A., Gobbo F.

Mycoplasma synoviae (MS) è una delle specie di micoplasmi considerate rilevanti per il comparto avicolo industriale, poiché la sua presenza può contribuire a determinare importanti ripercussioni in termini produttivi. Nel settore della gallina ovaiola, negli ultimi anni tale microrganismo è stato oggetto di particolare attenzione a causa delle anormalità del guscio ad esso correlate (Catania et al., 2010, 2016; Feberwee et al., 2009). Recentemente, Catania e collaboratori (2016) hanno dimostrato, mediante infezione sperimentale, che non tutti i ceppi di MS possono produrre le tipiche lesioni apicali del guscio e che, anche in assenza di lesioni apicali, l’infezione da MS determina una diminuzione del numero delle uova deposte e del loro peso medio, concludendo quindi che l’impatto di MS in tale settore non deve essere solamente correlato alle caratteristiche anomalie.
Sempre nella gallina ovaiola ed in particolare nella fase pollastra, una forma di artrite, deinita amiloide, è stata riportata in nord Europa in cui Enterococcus fecalis e Mycoplasma synoviae erano considerati attori o co-attori della lesione (Landmann & Feberwee, 2001). E’ opportuno precisare che tali lesioni sono state evidenziate anche nel territorio italiano e sulla base della nostra esperienza risultano principalmente correlate ad una infezione da enterococco, dato che i metodi diagnostici in nostro possesso non hanno evidenziato la presenza di MS. Basandoci sia su infezioni sperimentali, sia sull’esperienza di campo possiamo immaginare che la copresenza dei due patogeni possa determinare un aggravamento della situazione clinica, visto che in particolare il Mycoplasma synoviae manifesta il suo potere patogeno in maniera più evidente se in coinfezione (Feberwee et al., 2009; Moronato et al., 2016).
Scopo del presente lavoro è quello di condividere un recente caso clinico in un allevamento di pollastre risultato positivo a MS, dove si è potuta notare un’importante manifestazione clinica con conseguente impatto zootecnico e notevoli perdite economiche solamente in un capannone, mentre nei due rimanenti, seppur in presenza del Mycoplasma synoviae, le manifestazioni cliniche sono state poco evidenti o addirittura trascurabili, così come le perdite economiche ad esso correlate.
Quindi, al ine di veriicare o almeno cercare di chiarire il motivo di tali differenze in termini di risposta clinica/produttiva tra i tre capannoni oggetto di studio, si è deciso di applicare accertamenti diagnostici addizionali.