Lupini C., Mescolin G., Alastra G., Silveria F., Felice V ., Catelli E.
L’enterite emorragica è una malattia virale del tacchino che colpisce soggetti a partire dalla quarta settimana di vita. In animali sensibili, la forma clinica è caratterizzata da depressione, morte improvvisa e feci sanguinolente. L’importanza economica di questa malattia è dovuta alla mortalità da essa provocata, che può raggiungere anche il 60%, ed alla immunodepressione transitoria ad essa associata che può favorire l’insorgenza di altre patologie. L’agente eziologico dell’enterite emorragica è Turkey siadenovirus A (THEV), genere Siadenovirus, famiglia Adenoviridae. Il virus ha un DNA lineare a doppio filamento, costituito da 26.263 pb e presenta un antigene di superficie principale denominato Exon.
Oltre ai ceppi virulenti, nell’allevamento del tacchino, comunemente si riscontrano ceppi di THEV considerati naturalmente apatogeni (THEV-A) in grado di replicare efficientemente, inducendo splenomegalia e immunosoppressione senza tuttavia provocare lesioni all’intestino e mortalità (Alkie et al., 2017; Beach et al., 2009a).
L’analisi di sequenza di genomi completi di ceppi di THEV a diversa virulenza ha portato ad ipotizzare che le basi molecolari della patogenicità siano correlate a mutazioni riscontrate nei geni ORF1, E3 e Fiber knob domain (Beach et al., 2009b).
Scopo del presente lavoro è stato quello di caratterizzare da un punto di vista molecolare, mediante analisi di sequenza i geni ORF1, E3, Fiber knob domain ed hexon, due ceppi di THEV evidenziati in allevamenti di tacchino del nostro Paese.