Tucciarone C.M., Franzo G., Legnardi M., Massi P., Tosi G., Trogu T., Moreno A., Ceruti R., Pesente P., Ortali G., Gavazzi L., Cecchinato M.

La Bronchite infettiva (IB) è una patologia endemica ed estremamente diffusa nell’allevamento avicolo, specialmente se intensivo. Negli allevamenti positivi, anche se gestiti in maniera ottimale, è stata stimata una perdita di produttività del 3% rispetto ad allevamenti negativi (McMartin, 1993). Le caratteristiche del virus della bronchite infettiva (IBV) si riflettono nelle varie problematiche di questo patogeno come l’elevata morbilità, la grande efficienza di tras,missione, l’ampia variabilità genetica, le difficoltà diagnostiche, la scarsa cross-protezione tra i diversi ceppi e la conseguente difficoltà nell’individuare dei vaccini efficaci (Jordan, 2017). Di conseguenza, anche l’epidemiologia della Bronchite infettiva risulta inevitabilmente intricata, influenzata da numerosi fattori e condiziona a sua volta la scelta delle strategie di controllo e la loro efficacia.
La circolazione di IBV sul territorio italiano è stata ampiamente descritta, in risposta alla necessità di contenere il problema In una delle maggiori realtà produttive europee (60 paese per produzione di carne, 30 di uova) (https://ec.europa.eu/agriculture/), riportando uno scenario caratterizzato dall’identificazione di ceppi vaccinali Mass-like e 793B-like (Franzo et al., 2014) e di ceppi di campo QI (Franzo et al., 2018) e QX (Franzo et al., 2017), tra i più rilevanti, con differenti prevalenze nel tempo. L’importanza della conoscenza dell ‘epidemiologia locale è stata più volte messa in luce, in relazione all’interpretazione sia dell’effettivo ruolo di alcuni ceppi, come nel caso del 793B la cui frequenza si è drasticamente ridotta a seguito della sospensione dell ‘utilizzo di vaccini 793B-derived (Franzo et al. , 2014), sia dell’influenza della vaccinazione sulla dimensione della popolazione virale e degli outbreak clinici, come evidenziato per il QX (Franzo et al. , 2016).
In questo contesto si inserisce il presente lavoro che ha avuto come obiettivo l’analisi di ulteriori elementi che possono condizionare l’epidemiologia di IBV, descrivendo per la prima volta l’effetto filiera sulla variabilità e la circolazione di ceppi QX, confrontando la popolazione e i flussi virali di due situazioni produttive separate.