Musa L., Casagrande Proietti P, Bellucci S., Branciari R., Menchetti L., Roila R., Giannone A., Franciosini M.P.

La resistenza agli agenti antimicrobici (AMR) negli animali di interesse zootecnico è un problema che riveste una importanza globale in Sanità pubblica. E. coli è conosciuto essere tra le specie batteriche dove più rapidamente, nel corso degli anni , si è verificata la selezione di geni di resistenza a seguito dell’uso di antimicrobici (Tadesse et al., 2012). Tale microrganismo, a causa della sua elevata diffusione , è considerato un indicatore della antibiotico resistenza delle popolazioni di gram negativi e un modello per lo studio di AMR (Kaesbohrer et al. , 2012). Di particolare interesse in tale ambito è il riscontro di isolati di E.coli multiresistenti e ESBL di cui le specie avicole, in particolare pollo e tacchino, sono considerate una importante fonte di contaminazione per l’uomo (De Been et al., 2014; Falgenhauer et al., 2018). L’uso indiscriminato di antibiotici nel settore avicolo ha contribuito infatti a creare l’aumento progressivo di E.coli resistenti alla maggiori classi di antibiotici quali chinoloni, tetracicline e beta lattamici (Van den Bogaard et al., 2000; Hricovà et al. , 2017). I geni responsabili della resistenza sono, inoltre, frequentemente localizzati a carico di elementi genetici trasferibili come plasmidi, pertanto E. coli può facilmente ricevere e trasmettere geni di resistenza antimicrobica ad altri batteri del microbiota intestinale tramite coniugazione (Carattoli et al., 2008 ;Bailey et al., 2010; Laxminarayan et al. , 2013 L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare in allevamenti, biologici e antibiotic-free, comuni nel centro Italia , le diffusione di ceppi di E.coli resistenti a diversi antibiotici in base alti e ai temi del campionamento.