Laconi A., Drigo I., Palmieri N., Carraro L., Tonon E., Franch R., Bano L., Piccirillo A.
Campylobacter termofili, in particolare C. jejuni e C. coli, sono batteri ben adattati alle specie aviari in cui colonizzano il tratto gastroenterico, frequentemente senza causare malattia (Sahin et al., 2017). Tuttavia, diversi studi riportano come anche nelle specie aviari Campylobacter termofili siano in grado di lasciare l’intestino, invadendo e danneggiando la mucosa intestinale e conseguentemente di colonizzare organi parenchimatosi, tra cui il fegato (Sanyal et al., 1984; Van Deun et al., 2007). L’abilità di C. jejuni e C. coli di colonizzare il fegato del pollo pone dei dubbi rispetto al concetto che vede Campylobacter quale commensale in questa specie e, al tempo stesso, solleva interrogativi di sicurezza alimentare legati a casi di campilobatteriosi umana riconducibile al consumo di fegato di pollo (Cox et al., 2007; Crawshaw et al., 2015; Jennings et al., 2011; O’Leary et al., 2009). C. jejuni è stato isolato da fegato di polli affetti da Epatite vibrionica aviaria (AVH), una condizione caratterizzata da inspessimento e opacizzazione della glissoniana e incostante presenza di flebili lesioni necrotiche multifocali disseminate, associata ad un calo nella produzione di uova di circa il 10-25% e a un aumento della mortalità che può raggiungere il 15% (Crawshaw & Young, 2003; Grimes & Reece, 2011; Hofstad et al., 1958; Sevoian et al., 1958). Tuttavia, non è stato possibile riprodurre sperimentalmente la malattia impiegando ceppi di C. jejuni derivati dal pollame (Jennings et al., 2011), suggerendo che tale microrganismo possa causare AVH solo in presenza di fattori predisponenti (es. condizioni di stabulazione sfavorevoli, stress, stati d’immunodepressione dell’ospite, ecc). Una condizione simile all’AVH, chiamata Spotty liver disease (SLD), è comparsa a partire dagli anni 2000 (Crawshaw & Young, 2003). Una nuova specie di Campylobacter termofilo, denominato C. hepaticus (Crawshaw et al., 2015; Van et al., 2016), è stato isolato da focolai di SLD e si è dimostrato in grado di riprodurre la malattia in studi d’infezione sperimentale, causando le classiche lesioni macroscopiche e microscopiche osservate in casi di SLD (Crawshaw et al., 2015; Van et al., 2017). Nel presente studio, riportiamo la caratterizzazione molecolare dell’intero genoma di nove isolati di C. jejuni e cinque isolati di C. coli ottenuti da fegato e milza di polli da carne, galline ovaiole e capponi che mostravano lesioni macroscopiche simili a quelle riscontrate in casi di AVH / SLD. In particolare, mediante un’analisi genomica comparativa dei quattordici isolati, dieci ceppi di riferimento di C. jejuni, dieci di C. coli e uno di C. hepaticus, è stata investigata la presenza di fattori di virulenza potenzialmente associati alla malattia osservata.