Matucci A., Stefani E., Gavazzi L., Tondo A., Picchi M., Cristovao Borges L., Bottinelli M., Merenda M.

Mycoplasma gallisepticum (MG) è una delle specie di Mycoplasma considerate più impattanti per il settore avicolo, con importanti ripercussioni sia dal punto di vista sanitario che economico. MG è diffuso in tutto il mondo, infettando principalmente le specie pollo e tacchino. Tuttavia, il patogeno è stato rilevato in altre specie avicole, come la quaglia, il fagiano e l’oca. MG è in grado di diffondersi orizzontalmente attraverso contatto diretto tra animali, con aerosol, polveri e penne. Inoltre, MG può essere trasmesso verticalmente nell’uovo [1]. La malattia a cui il patogeno è storicamente associato è la “Chronic Respiratory Disease” (CRD), caratterizzata da un’infiammazione cronica delle vie aeree, in particolare dei sacchi aerei.  Tale processo flogistico ha come conseguenza una minor deposizione di uova, una riduzione della conversione della massa ponderale ed un generale aumento dello scarto al macello nelle linee da carne. Solitamente, il tacchino risulta più sensibile a MG rispetto al pollo [2]. A livello industriale, il mantenimento di gruppi di riproduttori “Mycoplasma-free” risulta la strategia migliore per il contenimento di questo patogeno; ciò viene attuato attraverso un’implementazione di elevati livelli di biosicurezza in allevamento e attraverso un continuo monitoraggio della presenza del patogeno con analisi di laboratorio eseguite con cadenza minima quindicinale [3]. Essendo la rapidità dell’esito un requisito importante in questa fase produttiva, la PCR è considerata la metodica di elezione, seppur sia corretto ricordare che l’isolamento in vitro rappresenta il gold standard per la rilevazione diretta del microrganismo [4]. Il gene target specie-specifico per MG è mgc2 (codificante per una citoadesina), il quale viene amplificato sia con protocolli end point PCR che real-time PCR [4,5]. Questi protocolli sono riportati anche nel manuale degli animali terrestri del World Organisation for Animal Health (OIE) al Cap 3.3.5, recentemente aggiornato. Il gene mgc2, inoltre, è un target ottimale per la differenziazione e la genotipizzazione di MG [6–8].
Qui viene presentato un caso di positività per MG in un allevamento di tacchini industriali ove la metodica end point in uso presso i nostri laboratori si è rivelata inefficace e quindi considerata “cieca” nell’identificazione del patogeno a causa di mutazioni sul sito di legame del primer reverse. L’utilizzo di una PCR alternativa con un nuovo primer reverse ha reso possibile identificare la zona della sequenza mgc2 interessata da mutazione e successivamente rilevare la presenza di MG nei campioni analizzati.