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2017 – VALUTAZIONE FENOTIPICA E GENOTIPICA DELLA SUSCETTIBILITÀ AI BETA LATTAMICI IN CEPPI DI C.COLI E C.JEJUNI ISOLATI IN ALLEVAMENTI DI POLLI DA CARNE

E’ noto da tempo come i  Campylobacter termotolleranti isolati dall’uomo e dal pollame siano resistenti alla maggior parte di antimicrobici inclusi nella famiglia  dei beta-lattamici , quali amoxicillina, ampicillina e ticarcillina(Lachance et al., 1991). Tale resistenza è messa in correlazione perlopiù con la presenza di β-lattamasi., presente nella quasi totalità di isolati di C.jejuni (83-92%) (Tajada et al., 1996). Il ruolo di questo enzima, comunque, nel determinismo dei fenomeni di resistenza appare spesso controverso. Fliegelman et al. (1985) hanno dimostrato che in alcuni casi la maggior parte di isolati di C.jejuni positivi al test nitrocein per la presenza di β-lattamasi risultava sensibile all’azione dell’ampicillina facendo presupporre  l’implicazione di meccanismi diversi nel determinismo della resistenza . Il gene responsabile della produzione di β-lattamasi, designato come bla(OXA-61) (Alfredson et al., 2005) mostra identità con i geni bla(OXA-61) di Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter baumannii (Griggs et al.2009). Gli inibitori di β-lattamasi più conosciuti sono l’acido clavulanico, seguito dai composti sintetici sulbactam e tazobactam (Gaudreau et al., 1987). Obbiettivi del presente lavoro sono stati quelli di determinare fenotipicamente la suscettibilità ai beta- lattamici di ceppi di C.coli e C.jejuni isolati in allevamento e di valutare la presenza del gene bla(OXA-61) da un punto di vista qualitativo e quantitativo in relazione alla produzione di β-lattamasi. Inine è stata messa in evidenza la presenza di una eventuale correlazione tra l’espressione del gene bla(OXA-61) e l’azione di sulbactam e acido clavulanico come inibitori.
2017 – VALUTAZIONE FENOTIPICA E GENOTIPICA DELLA SUSCETTIBILITÀ AI BETA LATTAMICI IN CEPPI DI C.COLI E C.JEJUNI ISOLATI IN ALLEVAMENTI DI POLLI DA CARNE2023-09-14T09:33:31+02:00

WVEPAH Course „Egg Specialized“, Utrecht, the Netherlands, 11 – 22 September 2017

During the last OIE General Session in Paris you have probably seen the WVEPAH Information letter. (see attachment).

I would like to take this chance to inform you officially that the World Veterinary Education in Production Animal Health (WVEPAH) – a non-for-profit organization, supported by the OIE, in collaboration with the Veterinary Faculty of the University of Utrecht, Netherlands, is launching a new course at this Training and Certification Centre (TCC).
This Centre is particularly dedicated to Poultry experts from the European and Middle East countries, who specialize in “Egg Layers”, however, all English-speaking professionals are welcome to attend the course.

Good experts in Poultry are practicing in all parts of the world, but their level of competence varies a lot. WVEPAH’s objectives are to train these professionals to the same high level of knowledge and skills that is required by the OIE and to certify this level of competence by offering the same examination and diploma in each center: Dakar, Berlin, Tunis, Curitiba, Utrecht, Shanghai, Gaborone, Bangkok, etc. (see “Map”.)

Participants can consolidate and improve their knowledge in all areas such as: pathology, nutrition, biosecurity, epidemiology, animal welfare, antibiotics used, etc. and acquire a specialization in health and the production of “Chicken – Broilers”, “Egg layers”, “Turkey” or “Waterfowl”. The academic diploma “Certificate in Production Animal Health: Poultry Production and Health” is worldwide validated by the OIE for the “regulatory” part.

WVEPAH has set up a private “Facebook Group”, which is reserved for Course Masters, graduates and participants of the WVEPAH courses. This group is a part of the distance learning curriculum, which participants must use between residential courses. This network has already 120 “members”, including 34 official graduates from 2016 and more than 50 graduates from 2017 from Europe, the Middle East and Africa.

WVEPAH, as a non-for-profit organization, has to balance its financial resources, however, if some participants face financial difficulties they can contact us at info@wvepah.org and we will try to find a solution together.
All information is also available at www.wvepah.org .
As we do not accept “beginners”, it is very important but also difficult for us, to inform people with the appropriate professional background to participate in these training programs aimed at efficiency in the field.

Attached you will find files with information about the next training in Utrecht: module II specialized in “Egg layers” 11th to 22nd September 2017. See “Course presentation” and “Course program”.
We would appreciate a lot if you could inform vet experts in Poultry around you about this opportunity to complete and validate their competence.

With the worldwide validation of the OIE for the “regulations” part, they de facto obtain the status of an international expert.
Due to your position, your support will be very valuable and effective. We would be delighted if you agree to provide us with contacts / addresses of Associations and / or companies in the Poultry field in your country, you can send the contact details to info@wvepah.org

If you have any questions or need any additional information, please do not hesitate to contact me.
Thank you in advance!

Dr Pierre Cadot

WVEPAH Course „Egg Specialized“, Utrecht, the Netherlands, 11 – 22 September 20172023-09-05T15:05:02+02:00

2016 – FARMACOSENSIBILITÀ DI CEPPI DI RIEMERELLA ANATIPESTIFER ISOLATI IN ALLEVAMENTI COMMERCIALI DI TACCHINI E POLLI DA CARNE

Riemerella anatipestifer (RA) è considerato un importante patogeno per gli allevamenti avicoli mondiali. Storicamente l’infezione è associata a polisierositi e setticemie che colpiscono prevalentemente gli anatidi di 1-8 settimane di vita (5).
In Italia i primi focolai di riemerellosi sono stati descritti in tacchini e polli da carne alla fine degli anni 70. In questi episodi la sintomatologia era prevalentemente nervosa e, nel tacchino, era sporadicamente accompagnata ad oftalmiti bilaterali (4,6). Dopo quelle prime segnalazioni la malattia ha continuato ad essere presente negli allevamenti italiani di tacchini da carne con andamento altalenante, mentre nel pollo veniva segnalata nuovamente solo a partire dal 2012, in associazione ad importanti quadri meningoencefalici (1). Il contenimento della malattia è affidato a trattamenti profilattici o terapeutici. Quelli profilattici sono basati sull’impiego di vaccini batterici inattivati la cui efficacia dipende dalla variabilità antigenica dei ceppi circolanti (sierotipi), mentre il trattamento con antimicrobici viene attuato in presenza di sintomatologia clinica. In letteratura sono disponibili poche informazioni riguardo alla sensibilità agli antimicrobici di RA, e riguardano per lo più  ceppi isolati da anatidi in paesi extraeuropei (2, 8).Con il presente studio si è voluto indagare l’efficacia in vitro di alcuni antimicrobici nei confronti di ceppi clinici di Riemerella anatipestifer isolati da broiler e tacchini da carne in Italia.
2016 – FARMACOSENSIBILITÀ DI CEPPI DI RIEMERELLA ANATIPESTIFER ISOLATI IN ALLEVAMENTI COMMERCIALI DI TACCHINI E POLLI DA CARNE2023-09-19T11:17:24+02:00

2016 – CINETICA DI CEPPI VACCINALI DEL VIRUS DELLA BRONCHITE INFETTIVA E INTERAZIONI CON CEPPI DI CAMPO E METAPNEUMOVIRUS A VIARE IN ALLEVAMENTI DI BROILER

La Bronchite Infettiva è uno dei problemi economico-sanitari più rilevanti nel comparto avicolo, mondiale (MaloA et al., 1988,De Wit et al., 2011) e italiano (Beato et al., 2005). Dal primo isolamento negli anni ‘30 (Jackwood, 2012) del virus della Bronchite Infettiva (IBV), un gammacoronavirus, ne sono state identificate in tutto il mondo più di 50 varianti (Valastro et al., 2016), con un grado di identità aminoacidica che oscilla dal 75 all’80% (Cavanagh, 2007). Per il controllo di questa patologia si è da subito fatto ricorso alla vaccinazione, appurando però l’inadeguatezza di un protocollo vaccinale basato sull’utilizzo di un solo ceppo di IBV al fine di generare una sufficiente immunizzazione nei confronti delle tante varianti di campo circolanti (Cook et al., 1999). Studi di cross-protezione hanno rivelato come l’associazione di due ceppi vaccinali eterologhi, in due diverse somministrazioni (Terregino et al., 2008) (priming e boosting, generalmente a 1 e 14 giorni di vita), o in singola somministrazione ad un giorno di vita (Jones et al., 2005,Awad et al., 2016), sia più efficace nella protezione contro ceppi circolanti, eterologhi e omologhi a quelli vaccinali.
Questa tipologia di protocollo vaccinale è ampiamente adottata e sfrutta il concetto di “protettotipo” (Raj and Jones, 1996,Cook et al., 1999), quindi la cross-protezione indotta dall’insieme di ceppi antigenicamente dominanti (De Wit, 2000,Terregino et al., 2008). Ragionevolmente, la scelta del protocollo vaccinale e dei ceppi da utilizzare dovrebbe essere basata su evidenze epidemiologiche legate al territorio (Bande et al., 2015). In Italia, i genotipi più frequentemente riscontrati sono il QX, in aumento negli ultimi anni (Franzo et al., 2014), i ceppi Mass-like e 793B, la cui persistenza è imputabile alla vaccinazione (Franzo et al., 2014) e il Q1, identificato per la prima volta in Italia nel 2011 (Toffan et al., 2011). In minor misura sono stati identificati anche i genotipi D274 e IT-02, presente dal 1999 (Dolz et al., 2006) al 2010 (Taddei et al., 2011) ma non più identificato (Franzo et al., 2014).
Ad esacerbare le problematiche respiratorie nel broiler contribuisce anche la crescente diffusione del Metapneumovirus aviare (aMPV), riscontrato soprattutto in animali sintomatici a fine ciclo produttivo (Cecchinato et al., 2013a). La comparsa tardiva di questo patogeno ha suggerito un possibile ruolo di competitors dei ceppi vaccinali e/o di campo di IBV nell’ostacolarne la replicazione (Cavanagh et al., 1999), per quanto situazioni di coinfezione non siano infrequenti.
Questo studio nasce quindi dall’esigenza di verificare e monitorare la presenza dei vaccini somministrati ad inizio ciclo produttivo, per valutare la corretta applicazione e l’efficacia del vaccino medesimo, in termini di replicazione, persistenza e “convivenza” con altri ceppi, vaccinali o di campo. La disponibilità di una visione dell’andamento nel tempo dei titoli virali dei vaccini somministrati ha stimolato curiosità riguardo all’interazione dei due vaccini, alla correlazione dei titoli virali, al legame tra i titoli e l’età degli animali e al ruolo del titolo vaccinale nel prevenire o predisporre l’ingresso di ceppi di campo o di altri patogeni di sempre più frequente riscontro, come aMPV.
2016 – CINETICA DI CEPPI VACCINALI DEL VIRUS DELLA BRONCHITE INFETTIVA E INTERAZIONI CON CEPPI DI CAMPO E METAPNEUMOVIRUS A VIARE IN ALLEVAMENTI DI BROILER2023-09-14T12:08:32+02:00

2016 – USO DI ACIDI ORGANICI A CORTA CATENA E RIDUZIONE DELLE LESIONI PLANTARI NEL BROILER: RISULTATI PRELIMINARI

Da diversi anni, gli acidi grassi a corta catena (AGCC) sono utilizzati in zootecnia come additivo per mangimi. Gli AGCC hanno dimostrato di esercitare una serie di effetti positivi in allevamento quali, ad esempio, il miglioramento dei parametri produttivi, il miglioramento della palatabilità del mangime ed una notevole attività antimicrobica. Tali effetti sono stati osservati nel pollo, ma anche in altre specie animali quali il suino e il bovino (Castillo et al., 2004; Diao et al., 2016; Upadhaya et al., 2014). Nell’ambito delle moderne tecniche di allevamento del broiler, l’attività antibatterica degli AGCC riveste un ruolo particolarmente importante, in quanto tali composti sono stati riconosciuti come una delle più promettenti alternative all’utilizzo degli antibiotici come promotori di crescita. A tal proposito, si ricorda che l’utilizzo degli antibiotici per tale scopo è stato bandito all’interno dell’Unione Europea nel 2006 (Regolamento CE No. 1831/2003).
Questo articolo descrive il disegno di studio, l’analisi statistica ed i risultati di una sperimentazione condotta direttamente in campo per verificare gli effetti di una dieta arricchita con AGCC nell’allevamento del broiler. In particolare, è stato valutato se l’impiego di AGCC è in grado di ridurre significatamene i) la crescita di C. perfringens and E. coli nell’ileo e ii) la prevalenza e gravità delle lesioni sulla superficie plantare.
2016 – USO DI ACIDI ORGANICI A CORTA CATENA E RIDUZIONE DELLE LESIONI PLANTARI NEL BROILER: RISULTATI PRELIMINARI2023-09-14T12:06:44+02:00

2016 – EVIDENZA DI GAMMA E DELTACORONA VIRUS IN ALLEVAMENTI DI QUAGLIE E FAGIANI IN ITALIA

I Coronavirus (CoV) sono virus con genoma a singolo filamento di RNA a polarità positiva appartenenti all’ordine Nidovirales, famiglia Coronaviridae, sottofamiglia Coronavirinae. I CoV sono comunemente classificati in 4 generi: Alphacoronavirus (α-CoV) e Betacoronavirus (β-CoV) infettano molte specie di mammiferi, dai pipistrelli all’uomo (Chan et al., 2013), Gammacoronavirus (γ-CoV) e Deltacoronavirus (δ-CoV)  sono molto diffusi nelle specie aviari e sono stati riportati in maniera sporadica nei mammiferi (Woo et al., 2010; Woo et al., 2012; ICTV , 2014; Fehr e Perlman, 2015). Il Coronavirus aviare conosciuto anche come virus della Bronchite Infettiva del pollo (IBV), è un Gammacoronavirus in grado di replicare negli epiteli degli apparati respiratorio, riproduttivo, urinario ed enterico (Cavanagh, 2003; Cavanagh, 2005; Villareal et al., 2007). Ceppi di IBV e IBV-like sono stati isolati nel pollo, nel tacchino e in molte altre specie di uccelli come oche, anatre, piccioni, fagiani (Cavanagh et al., 2002) e quaglie (Circella et al., 2007; Torres et al., 2013), in alcuni casi in assenza di sintomatologia clinica (Cavanagh, 2005), suggerendo la possibilità che tali specie possano fungere da reservoir per IBV (de Wit et al., 2011). Ceppi virali classificati come Deltacoronavirus (de Groot et al., 2012), sono stati identificati in uccelli selvatici (Woo et al., 2009; Chu et al., 2011; Durães-Carvalho et al., 2015).
Pochi sono i dati disponibili sui coronavirus isolati in specie aviari differenti dal pollo. Il presente lavoro mira a contribuire ad una maggiore conoscenza delle caratteristiche genetiche di tali virus circolanti in allevamenti di quaglie, fagiani e starne.
2016 – EVIDENZA DI GAMMA E DELTACORONA VIRUS IN ALLEVAMENTI DI QUAGLIE E FAGIANI IN ITALIA2023-09-19T11:18:00+02:00

2016 – I CORVIDI QUALI SPECIE SENTINELLA PER LE AVIAN EMERGING DISEASES IN ROMAGNA

Tra le emerging diseases  che negli ultimi anni hanno creato attenzione nell’Europa mediterranea come in tante altre parti del mondo un ruolo davvero incisivo stanno avendo oltre all’Influenza aviare anche West Nile, Usutu, Flavivirus e Malattia di Newcastle (e.g. Cazolari et al., 2010 e 2013; Pradier et al., 2012; Di Sabatino et al., 2014) anche in relazione al complicarsi dello scenario relativo ai vettori (e.g. Bellini et al., 2014). Fondamentale è stato quindi promuovere l’istituzione di un piano di monitoraggio sanitario su tutto il territorio italiano (Barzon et al., 2013; Angelini et al., 2010). Tra le specie che possono ricoprire il ruolo di sentinella sul territorio troviamo al primo posto alcuni rappresentanti della famiglia dei Corvidae (eg. Jourdain et al., 2007 e 2008). In particolare la gazza Pica pica e la Cornacchia grigia Corvus corone cornix sono specie abbondanti su tutto il territorio nazionale. In Emilia Romagna il piano prevede anche il possibile conferimento di Ghiandaia Garrulus glandarius.
Oltre alla sorveglianza passiva sull’avifauna riscontrata morta si sta operando una azione attiva campionando i corvidi abbattuti durante l’attività venatoria o nei piani di controllo numerico su queste specie predisposti dalle Province. Questi prelievi sono operati da maggio a ottobre nei territori di pianura e collina della Regione. Sono preferiti i giovani dell’anno che vengono consegnati immediatamente o a seguito di refrigerazione all’Istituto, con una scheda indicante provenienza, data e responsabili degli abbattimenti. Scopo di questo lavoro è presentare i risultati conseguiti per l’area romagnola, tra le più sensibili e attive zone di produzione avicola del paese, per quanto attiene i campionamenti ottenuti sulle specie sentinella.
2016 – I CORVIDI QUALI SPECIE SENTINELLA PER LE AVIAN EMERGING DISEASES IN ROMAGNA2023-09-14T12:04:34+02:00

2016 – EVIDENZE DI CAMPO DELL’EFFICACIA DELLA VACCINAZIONE PER BRONCHITE INFETTIVA CON CEPPI MASS E QX NEI CONFRONTI DELL’INFEZIONE DA CEPPI DI CAMPO DI GENOTIPO Q1

Il virus della Bronchite Infettiva (IBV) appartiene alla famiglia Coronaviridae, genere Coronavirus. Questo virus causa una infezione del tratto respiratorio che viene spesso complicata da patogeni secondari quali causando ingenti perdite economiche. Una delle caratteristiche principali di questo virus è la spiccata variabilità antigenica dovuta ad un tasso elevato di mutazioni genetiche. Nel corso degli anni sono stati isolati numerosi ceppi di IBV appartenenti a genotipi differenti con diffusione e prevalenza variabile a seconda dell’area geografica.
Il sistema di controllo maggiormente utilizzato per questa patologia è la vaccinazione. Tra genotipi antigenicamente diversi non c’è cross-protezione, tuttavia l’associazione di vaccini appartenenti a genotipi differenti permette un ampliamento dello spettro di protezione secondo un concetto chiamato “protectotipo”.
Il genotipo di IBV attualmente prevalente in Italia è il QX, seguito da 793B, Mass e Q1.
I piani vaccinali maggiormente utilizzati nei broiler prevedono l’associazione di Mass e 793/B, di dimostrata efficacia nella protezione sia per QX che per Q1, e l’associazione di Mass e QX, per cui non sono presenti dati relativi alla cross-protezione.
2016 – EVIDENZE DI CAMPO DELL’EFFICACIA DELLA VACCINAZIONE PER BRONCHITE INFETTIVA CON CEPPI MASS E QX NEI CONFRONTI DELL’INFEZIONE DA CEPPI DI CAMPO DI GENOTIPO Q12023-09-14T11:56:06+02:00

2016 – ISOLAMENTO DI AVIAN NEPHRTIS VIRUS (ANV) SU UOVA EMBRIONATE DI POLLO SPF: RISULTATI PRELIMINARI

Il virus della Nefrite Infettiva Aviare (Avian Nephritis Virus, ANV), solo recentemente classificato come astrovirus (1), viene considerato causa di diarrea, nefrite interstiziale, tubulonefrosi, uricosi (gotta) e morte nella specie avicole (2); gli animali giovani sono considerati più suscettibili (3), ma ne è stata rilevata la presenza anche in broilers che manifestavano scarso accrescimento ponderale e problemi renali (4).
Tale virus, in associazione completa o parziale con altri virus enterici, quali Chicken Astrovirus (CAstV), Reovirus, Rotavirus e Chicken Parvovirus, viene ritenuto responsabile di condizioni cliniche quali, ritardo della crescita, depressione, ridotta conversione alimentare e bassa mortalità, altresì chiamate “runting-stunting syndromes”.  In questo lavoro, riportiamo l’isolamento di Avian Nephritis Virus, e le lesioni macroscopiche riferibili alla sua replicazione, su uova embrionate di pollo SPF a partire da campioni di rene e contenuto intestinale di due diverse specie avicole.
2016 – ISOLAMENTO DI AVIAN NEPHRTIS VIRUS (ANV) SU UOVA EMBRIONATE DI POLLO SPF: RISULTATI PRELIMINARI2023-09-14T11:54:53+02:00

2016 – INFEZIONE SPERIMENTALE CON METAPNEUMOVIRUS AVIARE E MYCOPLASMA SYNOVIAE IN POLLI DA CARNE: RISULTATI PRELIMINARI

Il Metapneumovirus aviare (aMPV) è l’agente eziologico della rinotracheite del tacchino, una patologia acuta di tipo respiratorio caratterizzata da elevata morbilità e bassa mortalità (1). Nel pollo informazioni provenienti dal campo, testimoniano un aumento delle forme cliniche respiratorie correlabili ad aMPV, tuttavia il ruolo del virus come agente patogeno primario è ancora oggi meno definito in questa specie (2). Mycoplasma synoviae (MS) è un patogeno aviare responsabile di diverse forme cliniche tra le quali forme respiratorie, sinovite infettiva (3) e nella gallina ovaiola di una sindrome chiamata “Eggshell Apex Abnormalities (4). L’importanza di MS, in passato considerata minore rispetto a Mycoplasma gallisepticum (MG), è stata recentemente rivalutata sia a livello nazionale che europeo (5).
La percezione di un aumento nella prevalenza di entrambi i patogeni nel pollo e l’assenza di studi sperimentali in questa specie hanno portato alla stesura del presente studio.
L’obiettivo è quello di riprodurre sperimentalmente l’infezione respiratoria da Metapneumovirus aviare e Mycoplasma synoviae nel pollo da carne, mimando il più possibile le condizioni di campo, sia per i tempi che per le modalità di infezione. E’ stato quindi valutato il possibile effetto sinergico tra i due patogeni, attraverso l’analisi dei risultati clinici, necroscopici e laboratoristici dei differenti gruppi sperimentali. Nel presente lavoro si riportano i dati preliminari ad oggi disponibili.
2016 – INFEZIONE SPERIMENTALE CON METAPNEUMOVIRUS AVIARE E MYCOPLASMA SYNOVIAE IN POLLI DA CARNE: RISULTATI PRELIMINARI2023-09-14T11:53:52+02:00
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