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2009 – PATHOGENICITY MARKERS OF CLOSTRIDIUM SPP. IN COMMERCIAL TURKEYS.

In seguito al bando europeo degli antibiotici promotori della crescita, le enteriti di differente eziologia (virus, batteri, protozoi) stanno diventando la principale causa di perdita economica nell’allevamento del tacchino commerciale. Lo scopo del presente lavoro è la tipizzazione di Clostridium spp. isolati da campioni di digiuno ed ileo di 82 tacchini provenienti da 17 allevamenti. Gli uccelli, sia maschi che femmine, avevano un’età compresa tra i 6 e i 104 giorni ed avevano problemi enterici. E’ stata ricercata la presenza della tossina NetB. Sono inoltre state effettuate Multiplex PCR per rilevare la presenza dei geni tossigeni cpa, cpb1, cpetx, cp1, cpb2 and cpe. Non sono state riscontrate lesioni ascrivibili ad enterite necrotica. Clostridium perfringens tipo A è stato isolato da 25 campioni enterici, Clostridium difficile è stato isolato in 4 casi e Clostridium sordelli in 1 caso. Clostridium perfringens era presente dai 6 ai 104 giorni di età indicando un suo possible ruolo nei problemi enterici del tacchino.
Non è stata riscontrata la presenza della tossina NetB. Tre dei 4 isolati di Clostridium difficile erano caratterizzati dalla presenza di geni tossigeni.

2009 – PATHOGENICITY MARKERS OF CLOSTRIDIUM SPP. IN COMMERCIAL TURKEYS.2023-09-18T09:49:38+02:00

2009 – INVESTIGATIONS OF SOME PARAMETERS OF NATURAL IMMUNITY IN MEAT TURKEYS REARED OUTDOORS

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’andamento nel tempo della concentrazione ematica di alcuni parametri di immunità naturale in tacchini da carne, allevati all’aperto. I valori del complemento emolitico, risultati più bassi di quelli evidenziati nel corso di una precedente ricerca in tacchini commerciali e in tacchini mantenuti in ambiente controllato, possono essere giustificati dalle condizioni meteorologiche che potrebbero influire anche in maniera consistente in ibridi “spinti” geneticamente, allevati all’aperto.

2009 – INVESTIGATIONS OF SOME PARAMETERS OF NATURAL IMMUNITY IN MEAT TURKEYS REARED OUTDOORS2023-09-18T09:48:29+02:00

2009 – DIFFUSIONE DI CEPPI DI CLOSTRIDIUM PERFRINGENS NETB POSITIVI IN POLLI SANI ED AFFETTI DA ENTERITE.

La tossina α prodotta dai ceppi di Clostridium perfringenes (CP) è stata considerata per anni come il principale fattore di virulenza dell’enterite necrotica (EN) ma la recente scoperta della tossina NetB ha indotto a riconsiderare l’eziopatogenesi di questa patologia. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la presenza del gene NetB in ceppi di campo di CP isolati da animali sani ed affetti da enterite. A tale scopo 107 ceppi di CP sono stati tossinotipizzati ed è stata valutata la presenza dei geni codificanti le tossine β2, NetB ed enterotossina. 30 di questi ceppi sono stati isolati da polli affetti da EN, 54 da animali affetti da patologie enteriche diverse dalla EN e 22 da animali sani.
Tutti i ceppi sono risultati di tossinotipo A ed il 26,2% di questi era anche positivo per il gene cpb2 (tossina β2). Nessun ceppo è risultato positivo per la presenza del gene codificante l’enterotossina (cpe). Il gene NetB è stato rilevato nel 27,1% dei ceppi in esame e il 93,1% di questi ceppi postivi era stato isolato da animali affetti da EN. L ’analisi statistica dei dati ha messo in evidenza che il numero di ceppi NetB postivi è più alto negli animali affetti da EN rispetto agli animali sani (53,3% verso 16,7%, p=0,014); tuttavia, l’isolamento di ceppi positivi a NetB anche da animali sani suggerisce che nell’eziopatogenesi dell’enterite necrotica sono coinvolti anche altri fattori di virulenza.

2009 – DIFFUSIONE DI CEPPI DI CLOSTRIDIUM PERFRINGENS NETB POSITIVI IN POLLI SANI ED AFFETTI DA ENTERITE.2023-09-18T09:47:30+02:00

2009 – MICROBIOLOGICAL CHARACTERISTICS OF POULTRY MEATS-RESULTS OF INSPECTIONS CARRIED OUT IN THE PROVINCE OF MILAN

Sono stati esaminati, sotto il profilo microbiologico quali/quantitativo (C.B.T., Coliformi, E. coli, S. aureus, Clostridi solfito-riduttori, B. cereus, Salmonella spp. e Lysteria spp. e Campylobacter spp.), 240 campioni di carni avicole (pollo, tacchino e quaglia) conferite ufficialmente in base alle norme previste dal Piano regionale di programmazione e coordinamento degli interventi in materia di controllo ufficiale dei prodotti di origine animale della Lombardia e da alcune aziende private per autocontrollo. La CBT è risultata sempre bassa ed in linea con quanto riportato in bibliografia così come è avvenuto anche per i coliformi, E. coli, S. aureus , Clostridi solfito riduttori e B. cereus. Per quanto riguarda Salmonella spp., solo 5 campioni sono risultati positivi: uno a S. typhimurium e uno a S. enteritidis (pollo), un solo campione di tacchino è risultato positivo a S. blokley e due di quaglia su cinque campioni analizzati sono risultati positivi a S. typhimurium. Circa il 3% dei campioni analizzati è risultato positivo a Listeria monocitogenes ma entro i limiti di legge. La ricerca dei Campylobacter termofili ha interessato solo 50 campioni e solo 5 sono risultati positivi. Questi risultati confermano l’elevata qualità igienico-sanitaria delle carni avicole, in accordo a quanto riportato nella bibliografia nazionale e nel rispetto delle norme comunitarie.

2009 – MICROBIOLOGICAL CHARACTERISTICS OF POULTRY MEATS-RESULTS OF INSPECTIONS CARRIED OUT IN THE PROVINCE OF MILAN2023-09-18T09:44:31+02:00

2009 – GENI DI VIRULENZA IN AVIAN PATHOGENIC ESCHERICHIA COLI NEL TACCHINO

In questa ricerca, 50 stipiti di E. coli isolati da tacchini affetti da colibacillosi (APEC) e 15 E. coli provenienti dal contenuto intestinale di soggetti sani (AFEC) sono stati caratterizzati e sottoposti alla ricerca di 8 differenti geni di virulenza. Gli stipiti APEC sono inoltre stati sierotipizzati al fine di evidenziare i sierotipi più frequentemente associati alla malattia. Tra questi, O78 è risultato il sierotipo di gran lunga prevalente. I geni di patogenicità ricercati sono risultati fortemente associati agli stipiti patogeni rispetto a E. coli di origine fecale. Considerando il sierotipo di appartenenza, la totalità di O78 testati presentava i geni legati ai sistemi di acquisizione del ferro ed una elevata percentuale risultava tsh e cva/cvi positiva, confermando il potenziale ruolo di tali geni nella patogenicità di tali sierotipi. Il riscontro tuttavia di uno stipite non tipizzabile sierologicamente e munito di tutti gli 8 geni di virulenza ricercati pone l’attenzione sull’importanza di effettuare una completa e accurata caratterizzazione dell’isolato per poterne valutare l’effettivo potenziale patogeno.

2009 – GENI DI VIRULENZA IN AVIAN PATHOGENIC ESCHERICHIA COLI NEL TACCHINO2023-09-18T09:43:14+02:00

2009 – OUTBREAK OF PSEUDOTUBERCULOSIS IN COMMERCIAL GUINEA FOWLS (NUMIDA MELEAGRIS)

Focolaio di pseudotubercolosi in faraone (Numida meleagris) d’allevamento
Il presente lavoro descrive un episodio di mortalità riconducibile ad una sindrome setticemica osservata in un gruppo di faraone da carne prossime alla macellazione. L ’esame batteriologico ha permesso di isolare Yersinia pseudotuberculosis dai fegati e dalle milze di tutti i soggetti sottoposti ad autopsia. T ale microrganismo, che è stato isolato da ruminanti domestici e selvatici, suini, mammiferi ospiti di giardini zoologici e lagomorfi, sembra trovare nei roditori e negli uccelli selvatici il suo serbatoio naturale. In letteratura vi sono segnalazioni in volatili ornamentali di casi di pseudotubercolosi sia sporadici che epidemici e, tra le specie domestiche allevate intensivamente, sono segnalati focolai epidemici nel tacchino. Tuttavia non risulta alcuna segnalazione della malattia nella faraona. In considerazione del ruolo di serbatoio svolto da roditori e uccelli selvatici, i volatili d’allevamento, in particolar modo quelli che usufruiscono di parchetti esterni, sono potenzialmente esposti al rischio di infezione da Y. pseudotuberculosis.
Pertanto in presenza di forme setticemiche, soprattutto caratterizzate da epatite necrotica, sarebbe opportuno porre in diagnosi differenziale anche la pseudotubercolosi.

2009 – OUTBREAK OF PSEUDOTUBERCULOSIS IN COMMERCIAL GUINEA FOWLS (NUMIDA MELEAGRIS)2023-09-18T09:40:48+02:00

2009 – IMPIEGO DELLA PCR NELLA DIAGNOSI DELL’ENTERITE ULCERATIVA: RISULTATI PRELIMINARI

L’enterite ulcerativa o “quail disease” è il risultato di un’infezione acuta da Clostridium colinum che colpisce prevalentemente soggetti giovani e che è stata descritta in molte specie aviari, pollo e tacchino compresi. La diagnosi di tale patologia attraverso tecniche di microbiologia tradizionali risulta particolarmente indaginosa a causa dei lunghi tempi richiesti dall’esame batteriologico e dalla mancanza di terreni colturali selettivi.
Con il presente studio si è voluta indagare l’utilità dell’applicazione di un protocollo in PCR nella diagnosi dell’enterite ulcerativa. A tale scopo una PCR specifica per C. colinum è stata applicata a 42 brodi colturali d’arricchimento precedentemente inoculati con materiale patologico prelevato da soggetti affetti da sindrome enterica.
Successivamente gli organi e i campioni intestinali dei soggetti risultati positivi alla PCR, sono stati sottoposti ad accertamenti istopatolgici. 3 broiler e 1 piccione sono risultati positivi alla PCR e in uno di questi casi è stato isolato C. colinum. Le lesioni anatomopatologiche e istologiche dei soggetti positivi erano compatibili con quelle descritte in altri episodi di enterite ulcerativa. Questi risultati dimostrano che la PCR è uno strumento utile ed affidabile per la diagnosi di enterite ulcerativa e può essere utilizzata come supporto all’isolamento di C. colinum. Inoltre, dai risultati preliminari, C. colinum appare sporadicamente (14,2 %) implicato nelle patologie enteriche che colpiscono i broiler in Italia.
2009 – IMPIEGO DELLA PCR NELLA DIAGNOSI DELL’ENTERITE ULCERATIVA: RISULTATI PRELIMINARI2023-09-18T09:38:14+02:00

2009 – INDUZIONE DELL’ATTIVITÀ RIPRODUTTIVA IN MASCHI E FEMMINE DI STRUZZI (STRUTHIO CAMELUS) D’ALLEVAMENTO MEDIANTE IMPIANTO DI GNRH

Le variazioni annuali del fotoperiodo rappresentano il più importante fattore di controllo dell’attività riproduttiva negli uccelli. Obiettivo della ricerca è stato quello di valutare la possibilità di anticipare l’attività riproduttiva in maschi e femmine di Struthio camelus mediante l’utilizzo di Buserelin. Un singolo impianto sottocutaneo a lento rilascio di GnRH analogo ha consentito di indurre l’attività riproduttiva ed ottenere un significativo incremento della produzione annuale di uova.
2009 – INDUZIONE DELL’ATTIVITÀ RIPRODUTTIVA IN MASCHI E FEMMINE DI STRUZZI (STRUTHIO CAMELUS) D’ALLEVAMENTO MEDIANTE IMPIANTO DI GNRH2023-09-18T09:36:04+02:00

DOCUMENTO TECNICO SIPA N. 5

Parere redatto dalla SIPA sull’applicazione del Piano Nazionale di Controllo Salmonella nei broiler

DOCUMENTO TECNICO SIPA N. 52023-09-05T12:08:36+02:00
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