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2004 – PROVE DI CAMPO NELL’IMPIEGO DI UN VACCINO VIVO ATTENUATO TERMO-SENSIBILE PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE DA MYCOPLASMA GALLISEPTICUM IN TACCHINI DA CARNE

Mycoplasma gallisepticum (MG) continua ad essere un importante agente patogeno del pollame, dove provoca gravi perdite produttive in diverse aree del mondo. L’eradicazione rappresenta il miglior metodo per il controllo di MG, tuttavia può risultare difficilmente praticabile una volta che l’infezione è stata introdotta in un’area caratterizzata da elevata concentrazione di allevamenti avicoli. TS-11®, un vaccino MG vivo attenuato termo-sensibile, viene attualmente impiegato in diversi Paesi del mondo per il controllo delle infezioni da MG nelle galline ovaiole commerciali e nei riproduttori pesanti. Nella prova di campo, condotta in un allevamento commerciale di tacchini da carne (appartenente ad un gruppo avicolo integrato), colpito nei cicli produttivi precedenti da gravi infezioni MG, è stata valutata la capacità di TS-11® di colonizzare efficacemente le vie respiratorie superiori (gruppo “TS-11®“). Un secondo gruppo allevato in un capannone adiacente nella stessa azienda è stato vaccinato con un vaccino inattivato (gruppo “Inattivato”).
Le tecniche PCR e RAPD sono state applicate per l’individuazione e la differenziazione di TS-11® da altri ceppi di MG eventualmente presenti negli stessi gruppi, quali i ceppi di campo ed il vaccino vivo 6/85 attualmente utilizzato nelle ovaiole commerciali in Italia. I risultati dei test PCR-RAPD ottenuti nel gruppo “TS-11®“ sono stati comparati con quelli del gruppo “Inattivato”, allevato in un capannone adiacente, nella stesso allevamento. Sono stati così ottenuti risultati incoraggianti, infatti TS-11® è stato individuato sistematicamente su tutti i campioni prelevati tra le 2 e le 8 settimane dopo la vaccinazione mentre non è mai stato identificato nei tamponi prelevati dal gruppo “Inattivato”. Inoltre, il ceppo di campo non è mai stato evidenziato nel gruppo “TS-11®“ mentre nel gruppo “Inattivato” i tamponi tracheali sono risultati positivi rispettivamente a 5 e 8 settimane post-vaccinazione. I dati produttivi complessivi sono risultati significativamente migliori rispetto alle performance dei cicli precedenti allevati nella stessa azienda ed in linea con lo standard produttivo del gruppo avicolo integrato.

2004 – PROVE DI CAMPO NELL’IMPIEGO DI UN VACCINO VIVO ATTENUATO TERMO-SENSIBILE PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE DA MYCOPLASMA GALLISEPTICUM IN TACCHINI DA CARNE2023-09-18T11:34:01+02:00

2004 – SEROLOGICAL EVIDENCES SHOWING THE INVOLVEMENT OF FREE-LIVING PHEASANTS IN THE INFLUENZA ECOLOGY (NORTHERN ITALY, 1995-2002)

From 1995 to 2002, 219 sera were collected in Northern Italy from wild pheasants. A serological survey for avian influenza viruses (AIVs) was carried out by ELISA test in order to to detect type A influenza antibodies. The overall seroprevalence was 12.3%, with yearly values ranging from 0% to 42.5%. No antibodies against either H5 or H7 AIV subtypes were found by hemagglutination-inhibition test.
Data from 16 recaptured birds, among 113 animals banded for individual identification, showed seroconversions in 2 pheasants.
Our results indicate AIV circulation in free-living pheasants; the involvement of this land-based bird species in influenza ecology is discussed.

2004 – SEROLOGICAL EVIDENCES SHOWING THE INVOLVEMENT OF FREE-LIVING PHEASANTS IN THE INFLUENZA ECOLOGY (NORTHERN ITALY, 1995-2002)2023-09-18T11:31:54+02:00

2004 – SANCASSANIA BERLESEI (MICHAEL, 1903): UN ACARO OPPORTUNISTA CONTAMINANTE LA LETTIERA DI ALLEVAMENTI AVICOLI, CAUSA DI DERMATITI NELL’UOMO E NEGLI ANIMALI.

Vengono presentati alcuni episodi di dermatite umana provocati da Sancassania berlesei, un acaro proveniente da allevamenti avicoli fortemente infestati. Questa specie non sembra in grado di determinare lesioni traumatiche sulla cute dell’uomo, ma, piuttosto, prurito e infiammazione, soprattutto a livello delle mucose dei genitali. Questo acaro si rinviene, occasionalmente, anche nelle ferite da beccata di volatili in allevamento.

2004 – SANCASSANIA BERLESEI (MICHAEL, 1903): UN ACARO OPPORTUNISTA CONTAMINANTE LA LETTIERA DI ALLEVAMENTI AVICOLI, CAUSA DI DERMATITI NELL’UOMO E NEGLI ANIMALI.2023-09-18T11:28:35+02:00

2004 – INDAGINE SULLA PREVALENZA DI CAMPYLOBACTER JEJUNI IN GRUPPI DI RIPRODUTTORI AVICOLI

Il presente lavoro si propone di illustrare i risultati preliminari, sui riproduttori, di uno studio più ampio volto a stabilire, mediante studi di biologia molecolare, una eventuale correlazione tra i Campylobacter isolati dai riproduttori e quelli isolati dai broiler in modo da definire l’eventuale trasmissione verticale del germe. Sono stati esaminati 3 gruppi di riproduttori ubicati a Bajano in Molise. Dei tre gruppi valutati, il 6,9% risultava positivo a Campylobacter spp. C. jejuni era la principale specie isolata (8,2%). Solo 3 dei 360 tamponi cloacali esaminati era associata a C. coli. I tamponi ambientali risultavano negativi. Tali risultati confermano ancora una volta il ruolo del pollame come reservoir di questo microrganismo.

2004 – INDAGINE SULLA PREVALENZA DI CAMPYLOBACTER JEJUNI IN GRUPPI DI RIPRODUTTORI AVICOLI2023-09-18T11:27:07+02:00

2004 – SENSIBILITÀ AGLI ANTIBIOTICI DI SALMONELLA SPP. ISOLATI DA GALLINE OVAIOLE IN CAMPANIA NEL TRIENNIO 2000/2003

Scopo del presente lavoro è stato quello di testare la sensibilità antibiotica di 60 ceppi di Salmonella (S.enteritidis, S.typhimurium, S.gallinarum ) isolati da galline ovaiole nel periodo compreso tra il 2000 e il 2003. S.gallinarum mostrava resistenza nei confronti di ciprofloxacina ed enrofloxacina (rispettivamente 15% e 23%), al contrario di S.enteritidis e S.typhimurium che manifestavano una completa sensibilità. Tutti i sierotipi valutati presentavano alte percentuali di resistenza nei confronti di neomicina, gentamicina e ossitetraciclina. Nei confronti dei sulfamidici i ceppi testati presentavano resistenza nulla. Alla luce di quanto esposto si consiglia un uso più moderato e mirato degli antibiotici negli allevamenti in modo da ridurre la selezione e diffusione di ceppi multiresistenti.

2004 – SENSIBILITÀ AGLI ANTIBIOTICI DI SALMONELLA SPP. ISOLATI DA GALLINE OVAIOLE IN CAMPANIA NEL TRIENNIO 2000/20032023-09-18T11:25:35+02:00

2004 – GLI ECTOPARASSITI DEL COMPARTO AVICOLO

Gli ectoparassiti del comparto avicolo sono per definizione i parassiti della superficie esterna dell’ospite (cute, piume), organismi infestanti che possono creare con la loro presenza un danno economico o un disagio sia per l’uomo che per gli avicoli in produzione. Ad essi vengono aggiunti per comodità pratica alcune specie di roditori (topi e ratti).
Sommariamente possiamo suddividerli in 3 categorie. INSETTI che comprendono Coleotteri e Ditteri, ma anche Mallofagi, Sifonatteri (Afanitteri), Emitteri , ARACNIDI (Acari e Zecche) e RODITORI. Per ogni specie interessata è fondamentale conoscerne la biologia, i metodi di controllo disponibili sul territorio , i pericoli che l’uso improprio degli insetticidi può creare all’ambiente (aria, suolo, acqua; uomo, animali, prodotti derivati) e naturalmente i loro costi/benefici.

2004 – GLI ECTOPARASSITI DEL COMPARTO AVICOLO2023-09-18T11:22:28+02:00

2004 – HISTOMONIASI DEL TACCHINO: ESPERIENZE NAZIONALI

La histomoniasi è causata da un protozoo, Histomonas meleagridis, appartenente alla classe Sarcomastigophora. Ciò significa che esso possiede sia caratteristiche ameboidi (Sarcodina) che flagellate (Mastigophora). In effetto, nel cieco dell’ospite si muove grazie ad un flagello che perde quando migra negli altri tessuti, assumendo movimenti ameboidi. Histomonas meleagridis colpisce numerose specie aviari. Tra le più sensibili si segnalano, oltre al tacchino, il pollo, la faraona, la pernice e il pavone. Nel tacchino, forme enteriche possono essere causate anche da altri protozoi flagellati quali Hexamita meleagridis, Cochlosoma spp. e Tetratrichomonas gallinarum.

2004 – HISTOMONIASI DEL TACCHINO: ESPERIENZE NAZIONALI2023-09-18T11:21:34+02:00

2004 – COCCIDIOSIS VACCINES: PAST, PRESENT AND FUTURE.

Coccidiosis, an intestinal disease of intensively reared livestock, is caused by parasites of the genus Eimeria. Control of coccidiosis in poultry is absolutely essential because rearing large numbers of birds in contact with their faeces in moist, warm conditions favours the transmission, replication and rapid build-up of parasites in the litter. Without adequate control, outbreaks of severe coccidiosis are inevitable and devastating. Economically, the most important Eimeria species are the seven that infect chickens: Eimeria acervulina, Eimeria brunetti, Eimeria maxima, Eimeria mitis, Eimeria praecox, Eimeria necatrix and Eimeria tenella. Three species, E. acervulina, E. maxima and E. tenella are most frequently diagnosed in coccidiosis of intensively reared poultry so their control is usually top priority, especially in broilers.
For the past ~60 years coccidiosis has been controlled, for the most part, by in-feed prophylactic medication with a range of chemical and antibiotic (ionophorous) anti-coccidial drugs. Live vaccines, based on the established principle that chickens infected with small numbers of Eimeria parasites quickly develop protective immune responses against subsequent challenge with the same species of Eimeria, were introduced in the 1950’s. However, vaccination remained a very minor method of control until the late 1980’s when safer, live-attenuated vaccines were introduced and rapidly taken up throughout Europe and other parts of the world by the egg-laying sector of the industry. Coccidiosis control in the intensive broiler sector remained almost entirely dependent on drugs, due in part to the relatively high cost and limited availability of vaccines and in part to the cautiousness of producers in switching intensive operations over to non-drug based coccidiosis control. However, over the past 15 years anti-coccidial drugs have faced enormous pressures, especially within Europe where legislations on drug re-registration and on the administration of infeed substances to poultry have removed several drugs from use. In addition, the inexorable rise of parasite drug resistance has rendered several compounds useless and compromised the efficiency of even the most potent ionophores. With no new drugs on the horizon and the withdrawal of many large pharmaceutical companies from anti-coccidial research and development, the role of vaccines has recently increased dramatically and a number of new vaccine products are coming to the marketplace, many of which are designed specifically for broilers.

2004 – COCCIDIOSIS VACCINES: PAST, PRESENT AND FUTURE.2023-09-18T11:20:38+02:00

2004 – CONTROLLING COCCIDIOSIS IN BROILERS: EXPERIENCE FROM THE USA

Use of anticoccidial drugs in the USA
Two categories of drug are employed by broiler producers to control coccidiosis in poultry, ionophore antibiotics and synthetic agents (chemicals). As in other Countries, the compounds most commonly employed in the USA are the monovalent ionophores (salinomycin, monensin, narasin) and occasionally the divalent ionophore lasalocid (1). Whereas ionophores are used in the starter and grower feeds, chemicals (nicarbazin, diclazuril, and zoalene) are mainly employed in the starter feed (1). A mixture of both types of drug (nicarbazin and narasin) is also available. The same drug (single drug program), or different drugs (“shuttle” program) may be incorporated in feeds for a single flock. Most producers also employ a rotation program in which a shuttle program is used in the spring and a single drug program during the summer, fall and winter months. Although ionophores are still widely used, they are not as effective as when first introduced and, if employed continuously, resistant strains of Eimeria may develop (2). The choice of chemical is difficult because drug resistance to them is widespread. Medication is most effective when the level of infection is low; proper attention should, therefore, be given to appropriate management and hygiene.

2004 – CONTROLLING COCCIDIOSIS IN BROILERS: EXPERIENCE FROM THE USA2023-09-18T11:19:36+02:00

2004 – ASCARIDIA GALLI: UN CASO DI MIGRAZIONE ERRATICA

Nel seguente lavoro viene descritto l’inconsueto ritrovamento nell’albume di un uovo commerciale di gallina di un esemplare adulto di Ascaridia galli. Dalla bibliografia a nostra disposizione, relativa all’argomento, questa risulta essere la prima segnalazione effettuata nel nostro Paese.
Il nematode isolato è stato identificato come femmina adulta di Ascaridia galli, di 6,8 cm di lunghezza, morfologicamente caratterizzato da bocca trilabiata, esofago claviforme con assenza di bulbo posteriore, strette ali cefaliche, vulva situata nella parte mediana del corpo. L’esemplare inoltre era gravido con un utero contenente numerose e caratteristiche uova. Il riscontro di Ascaridia galli nelle uova di gallina, pur non rappresentando un rischio per la salute pubblica, è tuttavia fonte di estremo disagio per i consumatori. Recentemente l’affermarsi di sistemi di allevamento alternativi ha di nuovo reso attuale la presenza di questa parassitosi nel settore avicolo.

2004 – ASCARIDIA GALLI: UN CASO DI MIGRAZIONE ERRATICA2023-09-18T10:35:07+02:00
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