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2004 – SANCASSANIA BERLESEI (MICHAEL, 1903): UN ACARO OPPORTUNISTA CONTAMINANTE LA LETTIERA DI ALLEVAMENTI AVICOLI, CAUSA DI DERMATITI NELL’UOMO E NEGLI ANIMALI

Vengono presentati alcuni episodi di dermatite umana provocati da Sancassania berlesei, un acaro proveniente da allevamenti avicoli fortemente infestati. Questa specie non sembra in grado di determinare lesioni traumatiche sulla cute dell’uomo, ma, piuttosto, prurito e infiammazione, soprattutto a livello delle mucose dei genitali. Questo acaro si rinviene, occasionalmente, anche nelle ferite da beccata di volatili in allevamento.

2004 – SANCASSANIA BERLESEI (MICHAEL, 1903): UN ACARO OPPORTUNISTA CONTAMINANTE LA LETTIERA DI ALLEVAMENTI AVICOLI, CAUSA DI DERMATITI NELL’UOMO E NEGLI ANIMALI2023-09-18T10:33:44+02:00

2004 – BIG LIVER AND SPLEEN DISEASE IN RIPRODUTTORI PESANTI IN ITALIA

Per la prima volta in Italia vengono descritti due casi riferibili alla sindrome denominata big liver and spleen disease in gruppi di polli riproduttori pesanti. I segni clinici e le lesioni anatomo-patologiche osservate nonché i risultati delle indagini di laboratorio condotte sui gruppi colpiti appaiono sovrapponibili a quelle già descritte in passato in altri paesi.

2004 – BIG LIVER AND SPLEEN DISEASE IN RIPRODUTTORI PESANTI IN ITALIA2023-09-18T10:32:36+02:00

2004 – INFEZIONE DA CALICIVIRUS ASSOCIATA AD UNA SINDROME ENTERICA IN GIOVANI FAGIANI (PHASIANUS COLCHICUS)

Il presente lavoro descrive un grave episodio di sindrome enterica osservato in un gruppo di fagiani di allevamento di 21-28 giorni d’età. Oltre all’isolamento di reovirus dal contenuto intestinale, gli esami di microscopia elettronica hanno permesso di evidenziare la presenza di particelle virali morfologicamente riferibili a calicivirus associate a parvovirus-like e rod shaped virus-like particles. Dalla letteratura consultata questo risulta essere il secondo caso di enterite del fagiano associato a infezione da calicivirus, ed in considerazione della grave sintomatologia osservata sarebbe auspicabile un approfondimento della casistica per chiarire il ruolo di questo patogeno nel determinismo delle enteriti dei volatili in generale e del fagiano in particolare.

2004 – INFEZIONE DA CALICIVIRUS ASSOCIATA AD UNA SINDROME ENTERICA IN GIOVANI FAGIANI (PHASIANUS COLCHICUS)2023-09-18T10:31:12+02:00

2004 – ALTERAZIONI DEL PIUMAGGIO DI ORIGINE PARASSITARIA

Vengono descritte le principali lesioni al piumaggio prodotte da insetti ed acari, sia sulla parte vessillare delle penne, che sul calamo, fornendo elementi concreti per una corretta diagnosi differenziale. I mallofagi tagliano le barbe delle penne, mentre i dermestidi possono reciderne anche il rachide. Gli acari forano la parte vessillare delle penne e talora ne appiccicano le barbe, oppure attaccano il calamo sia internamente che scavando tunnel nella sua parete esterna, causando la caduta delle penne.

2004 – ALTERAZIONI DEL PIUMAGGIO DI ORIGINE PARASSITARIA2023-09-18T10:29:59+02:00

2004 – INDAGINE SUL RISCHIO DI INTRODUZIONE NEL POLLAME DOMESTICO DI VIRUS DELL’INFLUENZA AVIARIA DA POSSIBILI RESERVOIR IN VENETO

In questi ultimi anni l’allevamento avicolo veneto è stato gravemente colpito da alcune ondate epidemiche di influenza aviaria (AI) responsabili di ingenti danni economici diretti ed indiretti al patrimonio avicolo nazionale. Lo scopo della presente indagine è stato quello di verificare la presenza, nei principali serbatoi naturali, di Influenzavirus A. La ricerca si è svolta mediante l’analisi di campioni prelevati da uccelli acquatici selvatici (anatidi e limicoli), da selvaggina di allevamento di provenienza nazionale ed estera e da allevamenti rurali di anatre ed oche. I risultati indicano che nel nord-est dell’Italia, come nel resto del mondo, gli anatidi selvatici migratori rivestono un ruolo estremamente importante nell’epidemiologia dell’AI. Nessun virus influenzale è stato isolato dai limicoli, ulteriori indagini potranno chiarire in futuro il reale ruolo di questi uccelli in Italia. Tutti gli allevamenti di selvaggina e di anatidi monitorati sono risultati negativi.

2004 – INDAGINE SUL RISCHIO DI INTRODUZIONE NEL POLLAME DOMESTICO DI VIRUS DELL’INFLUENZA AVIARIA DA POSSIBILI RESERVOIR IN VENETO2023-09-18T11:55:01+02:00

2004 – DIMOSTRAZIONE SU BASE SIEROLOGIA DEL COINVOLGIMENTO DI FAGIANI A VITA LIBERA NELL’ECOLOGIA DELL’INFLUENZA

Nel periodo compreso tra il 1995 e il 2002, 196 fagiani a vita libera sono stati catturati in un’area protetta dell’Italia Settentrionale, situata in Emilia-Romagna. Le catture, durante le quali 113 fagiani sono stati inanellati per un’identificazione individuale e quindi rilasciati nell’area di studio, sono avvenute durante cinque periodi invernali di cui 4 consecutivi e hanno consentito di raccogliere 219 emosieri. I campioni ottenuti sono stati sottoposti ad esami sierologici per valutare: i) il possibile coinvolgimento di una popolazione di fagiani a vita libera caratterizzata da un’elevata densità di animali sul territorio, nell’ecologia dei virus influenzali di tipo A; ii) l’eventuale circolazione tra questi volatili di virus influenzali appartenenti ai sottotipi H5 o H7. La ricerca è stata eseguita esaminando i campioni di siero tramite una metodica ELISA in grado di evidenziare anticorpi nei confronti della nucleoproteina dei virus influenzali di tipo A (NP-ELISA): la sieroprevalenza totale era uguale al 12,3%, mentre i risultati osservati annualmente variavano da una percentuale pari allo 0% (durante il 1995) a un valore massimo del 42,5% (durante il 2001). I campioni risultati positivi alla metodica NP-ELISA sono stati testati mediante la prova di inibizione dell’emoagglutinazione (IEA) effettuata impiegando come antigeni 5 ceppi di virus influenzali a bassa patogenicità, isolati in Italia e appartenenti ai sottotipi H5N2, H5N3, H5N9, H7N1,H7N3. Tutti i campioni esaminati mediante IEA sono risultati sieronegativi per i sottotipi H5 e H7.
L’esame degli emosieri ottenuti da 16 fagiani inanellati e catturati più di una volta, hanno consentito di dimostrare in 2 soggetti sieroconversioni verso i virus influenzali di tipo A, indice di una recente infezione legata alla contemporanea circolazione virale nell’area di studio.
Dai risultati della presente indagine si evince come nella popolazione naturale di fagiani esaminata siano circolati, per i quattro anni consecutivi del campionamento, virus influenzali di tipo A e come questi non appartenessero ai sottotipi H5 e H7, responsabili delle recenti epidemie italiane del pollame. L’esistenza di zone umide nell’area di studio costituisce una possibile interfaccia ecologica tra specie aviarie serbatoio naturale dei virus influenzali (uccelli acquatici) e fagiani che utilizzandone l’acqua per l’abbeverata condividono questa probabile fonte di infezione. Ulteriori indagini consentiranno di approfondire il ruolo epidemiologico di questo galliforme selvatico nell’ecologia dei virus influenzali.

2004 – DIMOSTRAZIONE SU BASE SIEROLOGIA DEL COINVOLGIMENTO DI FAGIANI A VITA LIBERA NELL’ECOLOGIA DELL’INFLUENZA2023-09-18T10:27:07+02:00

2004 – PROVE DI CAMPO NELL’IMPIEGO DI UN VACCINO VIVO ATTENUATO TERMO-SENSIBILE PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE DA MYCOPLASMA GALLISEPTICUM IN TACCHINI DA CARNE

Mycoplasma gallisepticum (MG) continua ad essere un importante agente patogeno del pollame, dove provoca gravi perdite produttive in diverse aree del mondo. L’eradicazione rappresenta il miglior metodo per il controllo di MG, tuttavia può risultare difficilmente praticabile una volta che l’infezione è stata introdotta in un’area caratterizzata da elevata concentrazione di allevamenti avicoli. TS-11®, un vaccino MG vivo attenuato termo-sensibile, viene attualmente impiegato in diversi Paesi del mondo per il controllo delle infezioni da MG nelle galline ovaiole commerciali e nei riproduttori pesanti. Nella prova di campo, condotta in un allevamento commerciale di tacchini da carne (appartenente ad un gruppo avicolo integrato), colpito nei cicli produttivi precedenti da gravi infezioni MG, è stata valutata la capacità di TS-11® di colonizzare efficacemente le vie respiratorie superiori (gruppo “TS-11®“). Un secondo gruppo allevato in un capannone adiacente nella stessa azienda è stato vaccinato con un vaccino inattivato (gruppo “Inattivato”). Le tecniche PCR e RAPD sono state applicate per l’individuazione e la differenziazione di TS-11® da altri ceppi di MG eventualmente presenti negli stessi gruppi, quali i ceppi di campo ed il vaccino vivo 6/85 attualmente utilizzato nelle ovaiole commerciali in Italia. I risultati dei test PCR-RAPD ottenuti nel gruppo “TS-11®“ sono stati comparati con quelli del gruppo “Inattivato”, allevato in un capannone adiacente, nella stesso allevamento. Sono stati così ottenuti risultati incoraggianti, infatti TS-11® è stato individuato sistematicamente su tutti i campioni prelevati tra le 2 e le 8 settimane dopo la vaccinazione mentre non è mai stato identificato nei tamponi prelevati dal gruppo “Inattivato”. Inoltre, il ceppo di campo non è mai stato evidenziato nel gruppo “TS-11®“ mentre nel gruppo “Inattivato” i tamponi tracheali sono risultati positivi rispettivamente a 5 e 8 settimane post-vaccinazione. I dati produttivi complessivi sono risultati significativamente migliori rispetto alle performance dei cicli precedenti allevati nella stessa azienda ed in linea con lo standard produttivo del gruppo avicolo integrato.

2004 – PROVE DI CAMPO NELL’IMPIEGO DI UN VACCINO VIVO ATTENUATO TERMO-SENSIBILE PER IL CONTROLLO DELL’INFEZIONE DA MYCOPLASMA GALLISEPTICUM IN TACCHINI DA CARNE2023-09-18T10:25:43+02:00

2004 – SENSIBILITÀ AGLI ANTIBIOTICI DI CEPPI DI SALMONELLA SPP. ISOLATI DA GALLINE OVAIOLE IN CAMPANIA NEL TRIENNIO 2000/2003

Scopo del presente lavoro è stato quello di testare la sensibilità antibiotica di 60 ceppi di Salmonella (S. enteritidis, S. typhimurium, S. gallinarum) isolati da galline ovaiole nel periodo compreso tra il 2000 e il 2003. S. gallinarum mostrava resistenza nei confronti di ciprofloxacina ed enrofloxacina (rispettivamente 15% e 23%), al contrario di S. enteritidise S. typhimurium che manifestavano una completa sensibilità. Tutti i sierotipi valutati presentavano alte percentuali di resistenza nei confronti di neomicina, gentamicina e ossitetraciclina. Nei confronti dei sulfamidici i ceppi testati presentavano resistenza nulla. Tali risultati suggeriscono un uso più moderato e mirato degli antibiotici negli allevamenti in modo da ridurre la selezione e diffusione di ceppi multiresistenti.

2004 – SENSIBILITÀ AGLI ANTIBIOTICI DI CEPPI DI SALMONELLA SPP. ISOLATI DA GALLINE OVAIOLE IN CAMPANIA NEL TRIENNIO 2000/20032023-09-18T10:24:18+02:00

2004 – LIVELLI DI CORTICOSTERONE PLASMATICO IN GALLINE OVAIOLE IN TRE DIFFERENTI SISTEMI DI ALLEVAMENTO: RISULTATI PRELIMINARI

Sono state valutate possibili variazioni nei livelli di corticosterone in galline allevate in gabbia, a terra e seguendo il metodo biologico. I livelli più alti di corticosterone si sono riscontrati in gabbia mentre quelli più bassi a terra. Una situazione intermedia era ascrivibile al gruppo allevato biologicamente. E’ verosimile ipotizzare che l’allevamento a terra, fornendo alle galline un adeguato spazio, permetta di soddisfare alcune loro esigenze comportamentali senza la presenza di fattori di stress cronico che agiscono sugli altri allevamenti.

2004 – LIVELLI DI CORTICOSTERONE PLASMATICO IN GALLINE OVAIOLE IN TRE DIFFERENTI SISTEMI DI ALLEVAMENTO: RISULTATI PRELIMINARI2023-09-18T10:22:55+02:00

2004 – APPLICAZIONE DI UN TEST IMMUNOENZIMATICO PER LA DETERMINAZIONE DEGLI ANTICORPI NEL TUORLO E SUO IMPIEGO NELLA VALUTAZIONE DELLA PREVALENZA DELL’INFEZIONE DA MYCOPLASMA GALLISEPTICUM NEGLI ALLEVAMENTI DI GALLINE OVAIOLE DA CONSUMO IN ITALIA

La prevalenza dell’infezione da Mycoplasma gallisepticum in allevamenti di galline ovaiole da consumo è stata determinata attraverso la valutazione del titolo anticorpale nel tuorlo (dopo estrazione in soluzione salina) mediante un test immunoenzimatico commerciale. Per lo studio di prevalenza sono stati esaminati campioni di 30 uova provenienti ciascuno da 66 gruppi di galline ovaiole appartenenti a 36 aziende. In 27 gruppi i titoli anticorpali rilevati nel tuorlo sono stati confrontati con quelli riscontrati in analoghe campionature di sangue. La prevalenza di anticorpi nel tuorlo nei confronti di Mycoplasma gallisepticum è stata del 33,3% in allevamenti costituiti da un’unica unità produttiva e del 77,8% in allevamenti multi-età. Lo studio ha inoltre confermato che la determinazione del titolo anticorpale nel tuorlo nei confronti di Mycoplasma gallisepticum fornisce risultati sovrapponibili a quelli ottenuti dalla medesima ricerca eseguita in campioni di sangue. Rispetto a quest’ultima, inoltre, fornisce alcuni vantaggi di ordine pratico.

2004 – APPLICAZIONE DI UN TEST IMMUNOENZIMATICO PER LA DETERMINAZIONE DEGLI ANTICORPI NEL TUORLO E SUO IMPIEGO NELLA VALUTAZIONE DELLA PREVALENZA DELL’INFEZIONE DA MYCOPLASMA GALLISEPTICUM NEGLI ALLEVAMENTI DI GALLINE OVAIOLE DA CONSUMO IN ITALIA2023-09-18T10:21:13+02:00
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