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2004 – INDAGINE SULLA PREVALENZA DI CAMPYLOBACTER JEJUNI IN GRUPPI DI RIPRODUTTORI AVICOLI

Il presente lavoro si propone di illustrare i risultati preliminari di uno studio volto a valutare la prevalenza di Campylobacter jejuni in gruppi di riproduttori. Sono stati esaminati 3 gruppi di riproduttori ubicati a Bojano in Molise. Dei tre gruppi valutati, il 6,9% risultava positivo a Campylobacter spp. C. jejuni era la principale specie isolata (8,2%). Solo 3 dei 360 tamponi cloacali esaminati era associata a C. coli. I tamponi ambientali risultavano negativi. Tali risultati confermano ancora una volta il ruolo del pollame come reservoir di questo microrganismo.

2004 – INDAGINE SULLA PREVALENZA DI CAMPYLOBACTER JEJUNI IN GRUPPI DI RIPRODUTTORI AVICOLI2023-09-18T10:19:53+02:00

2004 – TIPIZZAZIONE DEI VIRUS INFLUENZALI AVIARI (H5 E H7) TRAMITE RT-PCR

La capacità dell’Orthomixovirus dell’influenza di andare incontro a continue variazioni antigeniche, determinanti la patogenicità e la diffusibilità, spiega l’accresciuta importanza di questa malattia e le recenti epizoozie segnalate in varie parti del mondo.
Nel virus influenzale di tipo A sono stati identificati 15 sottotipi di HA e 9 NA, tutti presenti negli uccelli. Finora i virus influenzali aviari che hanno presentato caratteri d’elevata virulenza sono tutti appartenenti ai sottotipi H5 e H7.
E’ possibile identificare i due sottotipi H5 e H7 tramite una reverse transcription-polymerase chain reaction (RT-PCR) utilizzando un set di primers specifici per ogni sottotipo HA.
La RT-PCR si presenta come un rapido e sensibile strumento per l’identificazione dei sottotipi HA del virus influenzale direttamente da omogenato d’organi.

2004 – TIPIZZAZIONE DEI VIRUS INFLUENZALI AVIARI (H5 E H7) TRAMITE RT-PCR2023-09-18T10:18:42+02:00

2004 – INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SULLA CIRCOLAZIONE DEI VIRUS DELLA BRONCHITE INFETTIVA AVIARIA IN VENETO

La Bronchite Infettiva (IB) rappresenta ancora oggi uno dei principali problemi sanitari per il pollame laddove l’allevamento ha carattere intensivo. Si è dato inizio ad un’indagine conoscitiva sulla epidemiologia della IB in Veneto, successivamente allargata ad alcune province della Lombardia. Dal gennaio 2004 sono stati monitorati 29 allevamenti, per un totale di 101 campioni esaminati, di cui 16 sono risultati positivi per IBV. Sette isolati sono stati identificati come siero tipo IT-02 e sei come 793-B.

2004 – INDAGINE EPIDEMIOLOGICA SULLA CIRCOLAZIONE DEI VIRUS DELLA BRONCHITE INFETTIVA AVIARIA IN VENETO2023-09-18T10:17:31+02:00

2004 – EFFICACIA IN CAMPO DI DUE VACCINI ANTICOCCIDICI PER BROILERS

Sono stati confrontati due vaccini anticoccidici attenuati in broilers (88.000 maschi e 210.000 femmine) somministrati per spray in incubatoio. Il vaccino A conteneva 5 specie di Eimeria e il vaccino B 3 specie. Le performance zootecniche sono state simili nei due gruppi, lo score delle lesioni mediamente non superava il valore 1, anche se A dava lesioni solo duodenali, mentre con B era presente anche tiflite. L’emissione massima di oocisti era di 23.000 per grammo di feci (OPG) a 28 gg di vita in A e 38.000 OPG a 21 gg per B. Nei broilers vaccinati con B erano più frequenti sintomi enterici con isolamento di C. perfringens, che ha richiesto terapia specifica per arginare la mortalità.

2004 – EFFICACIA IN CAMPO DI DUE VACCINI ANTICOCCIDICI PER BROILERS2023-09-18T10:16:28+02:00

2004 – VALUTAZIONE IN CAMPO DELL’EFFICACIA DI UN ADDITIVO NEL CONTROLLARE IL LIVELLO MICROBICO DELLA LETTIERA: RISULTATI PRELIMINARI

Prove di campo sono state effettuate sulla lettiera di 2 capannoni (C2, trattato, e C3, controllo) di polli da carne per valutare l’efficacia di un prodotto igienizzante di nuova concezione (SOP®C POULTRY), in grado di controllare Carica Microbica Totale aerobia (CMT), Staphilococcus spp., Salmonella spp. e Coliformi; inoltre alla fine di ogni ciclo è stata valutata la percentuale di mortalità. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione dei valori medi di tutti i parametri microbiologici valutati nei campioni di lettiera trattata rispetto al controllo (P = 0,0078 (CMT), 0,0021 (Staphylococcus spp.), 0,0541 (Coliformi) compresa la mortalità (P = 0,00106).

2004 – VALUTAZIONE IN CAMPO DELL’EFFICACIA DI UN ADDITIVO NEL CONTROLLARE IL LIVELLO MICROBICO DELLA LETTIERA: RISULTATI PRELIMINARI2023-09-18T10:15:14+02:00

2002 – EFFICACIA DI AVINET® NELLA PREVENZIONE DELLE COLIBACILLOSI DEL BROILER E SUOI EFFETTI SU ALCUNE PERFORMANCES ZOOTECNICHE

Nell’ambito delle c.d. terapie di massa somministrate negli allevamenti intensivi, in seguito alle numerose problematiche relative ai residui indesiderati di prodotti ad azione farmacologica, alle problematiche relative alla questione dell’impatto ambientale e, non ultimo, alle sempre più pressanti e gravi situazioni di ceppi batterici antibiotico-resistenti, si cercano di utilizzare sempre più prodotti “naturali” che, pur avendo un’efficacia accettabile, non risultino coinvolti nelle problematiche di cui sopra. A fronte di ciò si è proceduto a sperimentare “in campo” il mangime complementare della Soc. Herbotec Srl, denominato AVINET® (a base di bioflavonoidi, ac. citrico, ac. ascorbico ed ac. lattico) per valutare la sua efficacia nella prevenzione delle colibacillosi e sulle performances zootecniche.

2002 – EFFICACIA DI AVINET® NELLA PREVENZIONE DELLE COLIBACILLOSI DEL BROILER E SUOI EFFETTI SU ALCUNE PERFORMANCES ZOOTECNICHE2023-09-18T14:52:25+02:00

2003 – LESIONI PODALI E BENESSERE DEL BROILER: OSSERVAZIONI PRELIMINARI

Recentemente in seno al comitato veterinario dell’UE si stanno mettendo a punto dei parametri in grado di valutare il benessere del broiler e del tacchino di allevamento intensivo. La dermatite podale è uno dei parametri più attentamente valutati a questo proposito da molti Autori, in quanto considerata da tempo un ottimo indice di valutazione delle condizioni di allevamento (7, 9). La pododermatite è una dermatite da contatto che negli stadi precoci causa depigmentazione della cute, ipercheratosi e necrosi dell’epidermide. Le lesioni possono essere superficiali e quindi non influenzare il normale ritmo di crescita del broiler né il suo stato sanitario. Nei casi più gravi, le erosioni superficiali possono progredire fino a diventare ulcere, causando dolore agli animali e difficoltà di deambulazione con inevitabile scadimento dello stato sanitario e delle performance zootecniche.
In questo caso la soluzione di continuo della cute podale può agevolare le infezioni batteriche degli strati più profondi, soprattutto la stafilococcosi. In caso di guarigione, gli strati cutanei risultano più sottili e di colore più chiaro (6). L’eziologia di questa forma patologica è varia e spesso provocata da più cause concomitanti. Tra i maggiori fattori di rischio sicuramente figura la qualità della lettiera, correlata alla densità degli animali allevati ed alle infezioni enteriche, specialmente neonatali. Più volte si è constatato come l’utilizzo di trucioli di legno determini una prevalenza inferiore di dermatite podale rispetto ad una lettiera a base di paglia, meno igroscopica e più traumatica. Oltre al materiale, più o meno assorbente, utilizzato come lettiera è importante anche il tasso di umidità, notoriamente influenzato sia dalle condizioni climatiche, sia dai sistemi di abbeverata e di ventilazione. Anche l’alimentazione può influenzare l’incidenza delle lesioni podali. Oloyo nel 1991 (8) ha dimostrato come la carenza di biotina e/o riboflavina possa incrementare tali lesioni, e come l’aggiunta di metionina ne diminuisca l’incidenza. L’utilizzo di mangimi con un eccesso di soia può influenzare indirettamente le lesioni, provocando una variazione della consistenza delle feci, che diventano più viscose, con deterioramento qualitativo della lettiera. Quando sono stati vietati i mangimi contenenti farine di carne ed ossa nell’UE, la variazione improvvisa della composizione della dieta ha peggiorato la qualità della lettiera, con aumento di lesioni podali (1). Bruce (2) sostiene che queste lesioni non sembrerebbero legate alla linea genetica, al sesso e all’età di macellazione.
Già da alcuni anni, in Svezia, Ekstrand et al. (3,4,5) hanno proposto un sistema di valutazione delle pododermatiti come indicatore dello standard manageriale, igienico e di allevamento. Questo programma di monitoraggio prevede la valutazione delle pododermatiti al momento della macellazione. Le lesioni vengono classificate in base ad un protocollo che prevede punteggi differenti a seconda della gravità delle lesioni. Queste osservazioni devono essere ovviamente eseguite da personale appositamente addestrato.
La nostra ricerca si propone di valutare l’applicabilità di questo sistema di monitoraggio come indice di benessere alle condizioni dell’avicoltura italiana.

2003 – LESIONI PODALI E BENESSERE DEL BROILER: OSSERVAZIONI PRELIMINARI2023-09-18T14:38:58+02:00

2003 – UTILIZZO DEL TOLTRAZURIL® NEL CONTROLLO DELLA COCCIDIOSI DEL POLLO DA CARNE

La coccidiosi è una malattia parassitaria che interessa l’allevamento avicolo in tutto il mondo e che causa ancora gravi danni. Per controllare razionalmente la coccidiosi si fa ricorso al vaccino o a farmaci specifici, oggi per lo più somministrati nel mangime come chemioprofilattici. Le diverse molecole utilizzate sono attive contro differenti stadi evolutivi dei coccidi.
Qualora si vogliano utilizzare programmi volti ad attivare l’immunità si sceglieranno principi attivi che agiscono su stadi avanzati del ciclo, così che venga stimolata la risposta immunitaria (2). In questo lavoro si è valutato, in condizioni di campo, il controllo della coccidiosi in broilers trattati per soli due giorni con toltrazuril,®, triazintrione ad ampio spettro, efficace contro tutte le specie patogene di coccidi del pollo (E. acervulina, E. brunetti, E. maxima, E. mitis, E. necatrix, E. tenella) e del tacchino (E. adenoeides, E. meleagrimitis).

2003 – UTILIZZO DEL TOLTRAZURIL® NEL CONTROLLO DELLA COCCIDIOSI DEL POLLO DA CARNE2023-09-18T14:37:17+02:00

2003 – EVIDENZA DI PNEUMOVIRUS AVIARE SOTTOTIPO A IN CORSO DI UN FOCOLAIO DI TRT IN TACCHINI DA CARNE IN ITALIA

Il Pneumovirus Aviare (APV) è un virus ad RNA appartenente alla famiglia delle Paramyxoviridae ed al nuovo genere Metapneumovirus. E’ causa nel tacchino di una infezione delle prime vie respiratorie nota come Rinotracheite del Tacchino (TRT), mentre nel pollo è responsabile di una forma respiratoria lieve, a volte inapparente, che può sfociare nella Sindrome della Testa Gonfia (SHS). Sono stati sino ad ora individuati 4 sottotipi di APV, distinti variamente fra loro sia dal punto di vista genetico che sierologico. I sottotipi A e B, diffusi in Europa sin dalla prima comparsa della malattia, differiscono sulla base della sequenza nucleotidica del gene G che codifica per la omonima glicoproteina di superficie (7). Il sottotipo C, che è stato segnalato più recentemente negli Stati Uniti d’America, ha invece differenze genomiche e sierologiche più evidenti rispetto ai precedenti (9); come anche il sottotipo D che comprende per ora unicamente 2 ceppi isolati in Francia nel 1985 (1). La tipizzazione molecolare eseguita sui primi isolati italiani provenienti da allevamenti di tacchini del Nord Italia, ha dimostrato la presenza nel nostro Paese del sottotipo B (7; Sperati Ruffoni L., comunicazione personale), e la diffusione dello stesso sottotipo in provincia di Verona è stata recentemente confermata sia nel pollo che nel tacchino (2; 3). I dati disponibili sono quindi sino ad ora relativi ad un’area geografica limitata e quindi insufficienti a definire un quadro completo dell’epidemiologia dell’infezione da APV in Italia. Allo scopo di ottenere ulteriori preziose informazioni sulla diffusione della malattia e l’eventuale presenza di altri sottotipi di APV abbiamo ampliato l’indagine virologica e molecolare a regioni del centro Italia.
Con la presente comunicazione riportiamo l’isolamento virale di un ceppo di APV sottotipo A, in corso di un focolaio di TRT in tacchini da carne in provincia di Perugia.

2003 – EVIDENZA DI PNEUMOVIRUS AVIARE SOTTOTIPO A IN CORSO DI UN FOCOLAIO DI TRT IN TACCHINI DA CARNE IN ITALIA2023-09-18T14:36:02+02:00

2003 – EFFICACIA DI UNA MISCELA DI OLI ESSENZIALI INCAPSULATI NEI CONFRONTI DI UNA COCCIDIOSI MISTA NEL POLLO DA CARNE. STUDIO PRELIMINARE

La coccidiosi è considerata la malattia parassitaria che ha il più elevato impatto economico nella produzione avicola. I costi mondiali ogni anno sono stimati nell’ordine di circa 800 milioni di dollari (8). Queste stime considerano i costi legati all’utilizzo dei farmaci come profilattici e come terapeutici, ma anche alle perdite dovute alla mortalità, morbilità e al minore indice di conversione degli animali che si infettano con questa malattia.
Il controllo della coccidiosi si attua attraverso una buona disinfezione dei capannoni prima dell’introduzione di nuovi soggetti, l’utilizzo nei mangimi di anticoccidici e la vaccinazione.
Negli ultimi anni sospinti dalle decisioni della Unione Europea di proibire dal 2006 l’utilizzo di antibiotici come promotori di performance (monensin sodium, salinomycin sodium, avilamycin e flavophospholipol), tra i quali anche prodotti utilizzati come anticoccidi, si stanno esaminando diversi tipi di sostanze come prodotti alternativi per il controllo della coccidiosi.
Moltissimi prodotti o ingredienti naturali sono stati testati per verificarne la loro azione (1).
Tra questi sono stati utilizzati a) fonti di grasso contenenti alti percentuali di acidi grassi n-3 (acido docosaesaenoico, acido eicosapentenoico, acido linolenico) (2,3); b) Artemisina, derivante dalla Artemisia annua, sostanza con attività antimalarica (4); c) estratti vegetali, oli essenziali (9) e spezie, contenenti curcumina (1); d) betaina in associazione con salinomicina (5).
Gli oli essenziali agiscono riducendo la permeabilità e l’integrità della membrana citoplasmatica con conseguente diminuzione dell’ATP intracellulare, modificando il potenziale di membrana (Δψ), e determinando una riduzione del pH intracellulare (6, 7).
Il settore R&D di SODA Feed Ingredients ha predisposto una miscela di oli essenziali (RepaXol®), da integrare nel mangime, che può aiutare a modulare le componenti biologiche presenti nell’intestino, quali flora microbica e parassiti. Tale preparato innovativo associa tecniche di coacervazione complessa con il processo di granulazione protettiva MICROPEARLS® (Figura 1). E’ un preparato ad alta tecnologia che garantisce agli oli essenziali una eccezionale resistenza alle alte temperature (fino a 130°C per 60 minuti). La particolare tecnica protettiva consente inoltre una resistenza in ambiente gastrico superiore all’80%. Due fattori di estrema importanza per questi ingredienti che sono facilmente degradabili.
Lo scopo di questa prova era di verificare nel pollo da carne l’efficacia di tale miscela di oli essenziali protetti alla dose di 200 g/ton, nei confronti di una infezione sperimentale con miscela mista di coccidi (E. tenella, E. acervulina, E. maxima). L’azione di questi oli essenziali protetti è stata confrontata con prodotti convenzionali (Ionoforo) e non (artemisina e betaina).

2003 – EFFICACIA DI UNA MISCELA DI OLI ESSENZIALI INCAPSULATI NEI CONFRONTI DI UNA COCCIDIOSI MISTA NEL POLLO DA CARNE. STUDIO PRELIMINARE2023-09-18T14:34:41+02:00
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