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Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1 – Dispositivo dirigenziale recante ulteriori misure di controllo sorveglianza ed eradicazione per contenere la diffusione dell’influenza aviaria. Ampliamento ZUR.

Si trasmette in allegato il dispositivo dirigenziale di cui all’oggetto che sostituisce il dispositivo DGSAF n. protocollo 27237 del 22/11/2021. La mappa delle zone di protezione e sorveglianza istituite intorno ai focolai sarà pubblicata e mantenuta costantemente aggiornata sul sito istituzionale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.

Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N1 – Dispositivo dirigenziale recante ulteriori misure di controllo sorveglianza ed eradicazione per contenere la diffusione dell’influenza aviaria. Ampliamento ZUR.2023-11-09T09:56:50+01:00

Annual Report on surveillance for avian influenza in poultry and wild birds in Member States of the European Union in 2020

EFSA Journal 2021;19(12):6953

Keywords: Avian Influenza, HPAI, LPAI, surveillance, poultry, wild birds

On request from: European Commission Question Number: EFSA?Q?2021?00340

Abstract

In 2020, Council Directive 2005/94/EC required EU Member States (MSs) to carry out surveillance for avian influenza (AI) in poultry and wild birds and notify the results to the responsible authority. Based on this, MSs, Iceland, Norway, Switzerland and the United Kingdom implemented ongoing surveillance programmes to monitor incursions of AI viruses in poultry and wild birds. EFSA received a mandate from the European Commission to collate, validate, analyse and summarise the data resulting from the avian influenza surveillance programmes in an annual report. This is the second such report produced using data directly submitted to EFSA by MSs. This report summarises the results of the surveillance activities carried out in poultry and wild birds in 2020. Overall, 24,768 poultry establishments (PEs) were sampled, of which 46 were seropositive for H5 virus strains and seven for H7 strains. Seropositive PEs were found in nine MSs (Belgium, Denmark, Finland, France, Italy, the Netherlands, Poland, Spain and Sweden) and the United Kingdom. As per previous years, the highest percentages of seropositive PEs were found in establishments raising waterfowl game birds and breeding geese. Out of the 53 PEs with positive serological tests for H5/H7, seven tested positive in polymerase chain reaction (PCR) or virology for H5/H7 virus strains: six for Low Pathogenic Avian Influenza (LPAI) and one for Highly Pathogenic Avian Influenza (HPAI). In addition, 13 countries also reported PCR results from 748 PEs which did not correspond to the follow?up testing of a positive serology event (e.g. in some PEs, PCR tests were used for screening). Twenty?five of these PEs were found positive for AI viral RNA. These positive PEs were located in Bulgaria, Estonia, Germany, Romania and Slovakia. A total of 18,968 wild birds were sampled, with 878 birds testing positive to HPAI virus. Fourteen countries reported HPAI?positive wild birds, with all HPAI strains identified as H5. Most positive birds were infected with H5N8, with a smaller number of N1, N3, N5 and unidentified NA subtypes. In addition, there were 317 birds testing positive for LPAI H5 or H7 virus and 429 birds testing positive for non?H5/H7 AI virus, reported by 31 countries. The surveillance findings for poultry and wild birds for 2020 are discussed in relation to the current knowledge of the epidemiology of AI in Europe, in particular the H5N8 epidemic which has been identified late 2020.

Annual Report on surveillance for avian influenza in poultry and wild birds in Member States of the European Union in 20202023-11-09T09:57:17+01:00

Influenza aviaria: manuali e normativa

Dal sito dell’IZSVe –  Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle –  un pagina in cui sono riportati i Manuali e normative nazionali e internazionali che riguardano l’influenza aviaria.

Influenza aviaria: manuali e normativa2023-11-09T09:56:50+01:00

VI SIMPOSIO SIPA

Hotel Savoia Regency – Via Del Pilastro, 2 – Bologna (BO)

VI SIMPOSIO SIPA2023-09-05T12:15:12+02:00

2021 – UNA MISCELA MICROINCAPSULATA DI MOLECOLE VEGETALI IN UN MODELLO DI COCCIDIOSI IN POLLI DA CARNE

La coccidiosi è una delle più comuni ed economicamente più importanti patologie del settore avicolo, causata da protozoi appartenenti al genere Eimeria. Tale patologia intestinale è caratterizzata da una forte riduzione delle performance di crescita degli animali con un impatto economico stimato fino a 13 miliardi di dollari di perdite ogni anno (Blake et al. 2020). Inoltre, il danno alla mucosa intestinale causato da Eimeria spp è considerato il principale fattore predisponente dell’enterite necrotica causata da C. perfringens, largamente ritenuta una delle principali minacce per l’industria avicola globale (Quiroz-Castaneda & Dantan-Gonzalez, 2015; Timbermont et al., 2011). Una corretta gestione dell’allevamento è fondamentale per il controllo della patologia, ma data la sua frequenza e la sua diffusione sono necessari una prevenzione ed un controllo di tipo farmacologico. Tali trattamenti prevedono l’utilizzo, sotto regolamentazione, di farmaci anticoccidici, solitamente alternati a programmi di vaccinazione nei periodi estivi (Quiroz-Castaneda & Dantan-Gonzalez, 2015; Györke et al., 2013). A causa di sempre più frequenti fenomeni di resistenza ai trattamenti tradizionali, si è resa necessaria la ricerca di nuove molecole efficaci per il controllo di questi patogeni. In questo contesto, grande interesse è stato dato alle molecole vegetali che hanno mostrato attività anticoccidiche in vitro, interferendo in vari modi con il ciclo vitale di Eimeria (Felici et al., 2020)
L’obiettivo di questo studio è valutare l’attività anticoccidica di una miscela microincapsulata di molecole vegetali in vivo in polli da carne infettati artificialmente con coccidi di Eimeria.
2021 – UNA MISCELA MICROINCAPSULATA DI MOLECOLE VEGETALI IN UN MODELLO DI COCCIDIOSI IN POLLI DA CARNE2023-09-13T15:34:31+02:00

2021 – RICERCA DI AVIAN METAPNEUMOVIRUS (aMPV) IN VOLATILI SELVATICI

Il Metapneumovirus aviare (aMPV) è un patogeno comune nell’ambito dell’allevamento di pollo e tacchino e causa perdite economiche, legate al calo della produzione e al suo controllo (Rautenschlein, 2019). È conosciuto come agente di malattia respiratoria nel tacchino, ma può causare anche forme a carico dell’apparato riproduttivo, con calo dell’ovodeposizione e della qualità delle uova in ovaiole e riproduttori, forme complicate da infezioni batteriche secondarie, che possono esitare in manifestazioni conosciute come “Sindrome della testa gonfia” nel pollo (Cecchinato et al., 2016) ed è in grado di causare malattia anche nelle anatre (Brown et al., 2019).
In quanto virus con un genoma a singolo filamento di RNA, è caratterizzato da una notevole variabilità genetica (Cook, 2000), che ha portato all’iniziale distinzione di quattro sottotipi (A-D) (Juhasz & Easton, 1994; Seal, 1998; Bayon-Auboyer et al., 2000), sulla base di caratteristiche antigeniche e genetiche. Di questi, il sottotipo D non è più stato identificato, mentre i più diffusi a livello di allevamento sono i sottotipi A e B (Franzo et al., 2020; Mescolini et al., 2021) e il sottotipo C è ampiamente diffuso negli Stati Uniti, sia nella popolazione domestica allevata (Goyal et al., 2003) sia in quella selvatica (Turpin et al., 2008).
Recentemente due nuovi sottotipi sono stati identificati nel parrocchetto (Retallack et al., 2019) e nel gabbiano (Canuti et al., 2019), ma mancano ancora informazioni sulla loro patogenicità e diffusione. La presenza di questo virus nella popolazione selvatica ne ha suggerito un ruolo di reservoir e di diffusione (Jardine et al., 2018), stimolando la necessità di un monitoraggio, ancor più essenziale dopo la comparsa di nuovi sottotipi emergenti. Questo studio si è avvalso del campionamento effettuato nell’ambito della sorveglianza per l’Influenza aviare sui volatili selvatici, condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle V enezie (IZSV e), per effettuare un’indagine biomolecolare per la ricerca dei sottotipi noti di aMPV.
2021 – RICERCA DI AVIAN METAPNEUMOVIRUS (aMPV) IN VOLATILI SELVATICI2023-09-13T15:33:11+02:00

2021 – DERMANYSSUS GALLINAE TRASMETTE VERTICALMENTE SALMONELLA GALLINARUM: PRIMA DIMOSTRAZIONE IN VITRO

Dermanyssus gallinae (De Geer, 1778), l’acaro rosso del pollame, rappresenta una notevole fonte di preoccupazione nel settore avicolo intensivo, a causa dell’impatto negativo che esercita sulla produttività e sul benessere degli animali [1]. Agli effetti diretti conseguenti alle infestazioni da D. gallinae, è oramai stato accertato che si aggiungono anche quelli indiretti, legati al ruolo che questo acaro può rivestire nella trasmissione di alcune malattie infettive del pollame [2]. Fra queste, una delle più rilevanti è rappresentata dalla Tifosi aviare, sostenuta da Salmonella enterica subsp. enterica (S.) ser. Gallinarum. Nel corso degli anni diversi studi hanno evidenziato la relazione fra D. gallinae e S. Gallinarum, suggerendo che l’acaro possa fungere da reservoir del germe, favorendone la circolazione anche per più cicli produttivi consecutivi [3,4]. Recentemente la trasmissione di S. Gallinarum da parte di D. gallinae è stata dimostrata mediante prove in isolatori, che hanno evidenziato che gli acari, messi a contatto con animali infettati per via sperimentale, sono in grado di acquisire il patogeno ed in seguito di trasmetterlo ad animali sani [5]. Tale dimostrazione offre numerosi spunti di indagine riguardo i possibili meccanismi insiti nel ruolo vettoriale di D. gallinae nei confronti di S. Gallinarum, utili per poter comprendere al meglio la relazione fra acaro e patogeno e le possibili implicazioni in campo. Purtroppo fino ad ora non erano disponibili modelli sperimentali sufficientemente efficienti da utilizzare a supporto di questo tipo di ricerche. Il sistema di alimentazione artificiale degli acari in vitro descritto recentemente da Nunn et al. (2020) [6] può risultare utile per superare queste difficoltà, consentendo la messa a punto di protocolli standardizzati di ricerca e che garantiscono l’acquisizione di informazioni valide, in quanto riducono al minimo l’influenza di variabili incontrollate. Applicando questo metodo, è stato condotto uno studio che, tramite prove di feeding in vitro, ha valutato la trasmissione di S. Gallinarum da parte di D. gallinae per via verticale. In questo lavoro si riportano i primi risultati ottenuti.
2021 – DERMANYSSUS GALLINAE TRASMETTE VERTICALMENTE SALMONELLA GALLINARUM: PRIMA DIMOSTRAZIONE IN VITRO2023-09-13T15:32:01+02:00

2021 – PROFILI FENOTIPICI DI ANTIBIOTICO-RESISTENZA DI ESCHERICHIA COLI E PSEUDOMONAS AERUGINOSA ISOLATI DA VOLATILI PET

L’antibiotico-resistenza (AMR) è un fenomeno naturale che compromette il trattamento empirico delle infezioni e si traduce in una mancanza dell’efficacia degli antibiotici e in un aumento delle spese mediche [1]. La comparsa di batteri resistenti è un problema globale che sta mettendo in pericolo l’efficacia degli antibiotici che hanno trasformato la medicina e salvato milioni di vite. La crisi legata alla AMR è stata attribuita al cattivo uso e all’abuso di questi farmaci, nonché alla mancanza di sviluppo di nuovi farmaci da parte dell’industria farmaceutica a causa di incentivi economici ridotti e requisiti normativi farraginosi [2]. Sono stati condotti diversi studi sugli animali da reddito che mostrano una stretta correlazione tra l’uso sistemico di antibiotici e l’insorgenza di ceppi batterici resistenti [3]. Al contrario, sebbene gli uccelli selvatici siano storicamente considerati un eccellente reservoir animale, in letteratura sono disponibili scarse informazioni sulla AMR negli uccelli da compagnia [4]. Questo topic, infatti, è stato ampiamente studiato negli uccelli selvatici, in particolare nei rapaci, negli uccelli acquatici e nei passeriformi, evidenziandone il ruolo come serbatoio di ceppi batterici multiresistenti e sottolineandone il rischio per la salute umana e animale [5]. Alla luce di tali considerazioni, il presente studio è stato intrapreso con lo scopo di valutare la resistenza antimicrobica di Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa isolati da uccelli da compagnia al fine di comprendere meglio il ruolo epidemiologico di queste specie nella diffusione di batteri multiresistenti tra animali, uomo e ambiente.
2021 – PROFILI FENOTIPICI DI ANTIBIOTICO-RESISTENZA DI ESCHERICHIA COLI E PSEUDOMONAS AERUGINOSA ISOLATI DA VOLATILI PET2023-09-13T15:30:53+02:00

2021 – CONTRIBUTO DELLA VIA ALIMENTARE ALLA CIRCOLAZIONE DEL CEPPO PHY-LMV42 DELLA MALATTIA DI NEWCASTLE IN RAPACI SELVATICI

La Malattia di Newcastle (ND), o Pseudopeste aviare che è sostenuta dall’Avian Paramyxovirus-1 (APMV-1), è tra le malattie a maggior impatto per l’economia dell’industria avicola. Il suo agente eziologico, che si caratterizza per l’elevata capacità di diffusione tra i volatili, manifesta uno spettro d’ospite ampio, che comprende moltissime specie di uccelli selvatici, sia stanziali che migratori [1]. Questi volatili rappresentano una fonte importante di diffusione del virus nei diversi continenti, e di endemizzazione in aree più ristrette, da cui la malattia periodicamente riparte [2,3]. L’impiego oramai consolidato dei vaccini e l’adozione di misure di biosicurezza rigorose [4] hanno contribuito, nei paesi ad elevata vocazione avicola, a ridurre l’impatto esercitato dal virus negli allevamenti [5]. Esso, invece, ha continuato a propagarsi liberamente in ambiente selvatico [6]. Tra l’avifauna selvatica, oltre a ceppi dotati di potenzialità patogena [7] ne circolano molti di origine vaccinale [8], quali LaSota e Hitchner B1 [9], ma anche V4 e PHY-LMV42, isolati in particolare da columbiformi e anseriformi [10]. L’impatto reale di questa circolazione virale in ambiente selvatico non è ancora ben conosciuto. Tuttavia, nonostante i ceppi vaccinali siano stabili e poco inclini a fenomeni di mutazione e reversione, è noto che la comparsa di nuovi virus patogeni passa proprio attraverso mutazioni puntiformi in posizioni strategiche della proteina F, a partire da virus a bassa patogenicità [11], come accaduto in Australia negli anni 1998-2000 [12].
Oltre alla trasmissione orizzontale diretta, anche la via alimentare può rappresentare una fonte di trasmissione del virus, soprattutto per i rapaci di medie e grandi dimensioni, da falconeria e selvatici, che si alimentano abitualmente di specie serbatoio, tra i quali vi sono, ad esempio, anche colombi e tortore [13,14]. Ovviamente, nelle strutture dove vi è grande concentrazione e promiscuità di fauna selvatica, il rischio epidemiologico aumenta enormemente. I centri di recupero possono offrire facili occasioni di scambio di virus tra individui di specie diverse, i quali spesso, in condizioni immunitarie e di salute precarie, sono costretti a lunghe degenze in ambienti ristretti e spesso condivisi. In questi contesti il controllo della diffusione delle malattie infettive diviene, pertanto, un obiettivo centrale al fine di scongiurare impatti diretti e indiretti sugli animali, sia durante la fase di ricovero che successivamente, dopo il loro rilascio in natura. Al fine di verificare l’eventuale circolazione del virus della Malattia di Newcastle è stato effettuato uno screening sierologico negli animali ricoverati presso il Centro Regionale di Recupero della Fauna Selvatica della Puglia. L’indagine è stata poi approfondita, al fine di verificare l’origine potenziale del contatto tra volatili e virus che potrebbe aver determinato la sieroconversione.
2021 – CONTRIBUTO DELLA VIA ALIMENTARE ALLA CIRCOLAZIONE DEL CEPPO PHY-LMV42 DELLA MALATTIA DI NEWCASTLE IN RAPACI SELVATICI2023-09-13T15:29:01+02:00
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