Atti dei convegni

18 Settembre 2010

2010 – EPISODIO DI BOTULISMO IN POLLI DA CARNE: RILIEVI DIAGNOSTICI

Il botulismo è una grave patologia descritta nell’uomo e negli animali, causata dalle neurotossine prodotte da Clostridium botulinum, batterio Gram positivo, anaerobio obbligato, sporigeno, classificato in 7 tipi (A, B, C, D, E, F, G) in base alle caratteristiche antigeniche della tossina prodotta. Oltre a C. botulinum anche Clostridium butyricum, Clostridium baratii e Clostridium argentinense sono in grado di produrre neurotossine antigenicamente sovrapponibili, rispettivamente, a quelle di C. botulinum di tipo E, F e G. La neurotossina botulinica agisce inibendo il rilascio dell’acetilcolina a livello delle terminazioni nervose, inducendo la classica sintomatologia caratterizzata da paralisi fl accida. Il botulismo aviare può essere causato da C. botulinum tipo A, C, D, ed E, ma il tipo C è senza dubbio prevalente mentre nei casi umani il ruolo di questo tossinotipo è assolutamente trascurabile (Kaldhusdal and Jordan, 2008). I tipi C e D sono accomunati da un mosaico di componenti uguali per le due neurotossine e dal fatto che il gene codificante la neurotossina viene veicolato da batteriofagi. Il test di riferimento per la diagnosi di botulismo è il test di tossinoneutralizzazione condotto su topino (mouse test) (Lindström e Korkeala, 2006; CDC, 1998).
La maggior parte di episodi di botulismo che si verificano nel mondo coinvolgono gli uccelli selvatici e, tra questi, soprattutto gli anatidi. Non mancano segnalazioni di malattia nel pollo e nel tacchino, anche se la specie d’allevamento più frequentemente colpita da botulismo è il fagiano, dove, in virtù dello stato semibrado in cui viene allevato, può risultare difficoltoso individuare ed allontanare le fonti d’intossicazione costituite dai cadaveri e dalle larve di mosca carnaria che su questi si sviluppano (Kurazono et al., 1974; Kaldhusdal and Jordan, 2008). Nel pollo il botulismo può insorgere in seguito all’assunzione di cibi o acqua contaminati da tossina botulinica preformata (forma tossica) oppure attraverso l’entrata in circolo di tossina prodotta nell’apparato digerente (forma tossico-infettiva) o in una ferita infetta (botulismo da ferita) (Trampel et al., 2003; Dhoms et al., 1982; Kaldhusdal and Jordan, 2008; Zhang et al., 2006). In alcuni paesi europei, negli ultimi 2 anni, si è registrato un aumento delle segnalazioni di botulismo negli allevamenti di broiler (Adjou et al., 2009; Skarin et al., 2009) e tacchini (Hafez H. M. 2010, comunicazione personale) ma senza che venga individuata una fonte precisa d’intossicazione.

18 Settembre 2010

2010 – FARMACOSENSIBILITÀ DI CLOSTRIDIUM PERFRINGENS NETB POSITIVI E NETB NEGATIVI ISOLATI DA POLLO E DIFFUSIONE DI ALCUNI GENI DI RESISTENZA

Il bando dell’utilizzo dei promotori di crescita nei mangimi degli animali destinati alla produzione di alimenti per l’uomo, in vigore in Europa già dal 2006, ha determinato nel pollo da carne un aumento dell’incidenza delle patologie sostenute da clostridi e, in particolare, di quelle enteriche che vedono implicato Clostridium perfringens (enterite necrotica e disbatteriosi) (Van Immersel et al., 2009). Il controllo di queste infezioni è affidato ad antibiotici attivi nei confronti di microrganismi Gram-positivi, fra i quali i beta-lattamici, i macrolidi, le tetracicline, le pleuromutiline, i lincosamidi e, fuori Europa, la zinco-bacitracina.
L’impiego di tali farmaci dovrebbe essere mirato nei confronti del ceppo di C. perfringens isolato in corso di malattia e caratterizzato per quanto riguarda la presenza di alcuni markers genetici di patogenicità, quali il gene che codifica la tossina NetB, ritenuta uno dei fattori di virulenza fondamentali nella comparsa dell’enterite necrotica del pollo (Keyburn et al., 2008).
Secondo il Clinical Laboratory Standard Institute per valutare la farmacosensibilità dei clostridi è necessario fare ricorso alla determinazione della minima concentrazione inibente (MIC) mediante diluizione in agar; questo metodo, tuttavia, richiede tempi lunghi, spesso non compatibili con le esigenze del veterinario di campo. Per questo motivo si rende necessario il monitoraggio periodico della sensibilità dei ceppi di C. perfringens isolati in corso di malattia (Johansson et al., 2004; Silva et al., 2009; Watkins et al. 1997). Oggi, inoltre, è possibile studiare la farmacosensibilità batterica mediante tecniche di biologia molecolare che consentono di evidenziare la presenza di alcuni geni di resistenza.
I geni di resistenza più frequentemente diffusi nel genere Clostridium sono tetK, tetL, tetM per le tetracicline ed il gene ermC per i macrolidi (Roberts, 2003).
Con il presente studio si è voluta indagare la farmacosensibilità di ceppi di C. perfringens netB positivi e netB negativi isolati da pollo, attraverso la determinazione della MIC e la ricerca di alcuni geni di resistenza alle tetracicline ed ai macrolidi.

18 Settembre 2010

2010 – SPONDILITE DA ENTEROCOCCUS CECORUM NEL POLLO DA CARNE

I batteri appartenenti al genere Enterococcus, in passato raggruppati nel sierogruppo di Lancefield “D” del genere Streptococcus, sono dei cocchi Gram-positivi disposti singolarmente o a coppie, catalasi negativi, caratterizzati dalla comune capacità d’idrolizzare l’esculina. Sono ampiamente distribuiti in natura e possono essere rinvenuti nel suolo, nell’acqua, nei vegetali, e nel tubo gastroenterico di uomo e animali, inclusi uccelli ed insetti (Teixeira and Facklam, 2003).
In patologia aviare le malattie attribuite ad enterococchi sono infrequenti e solitamente riguardano infezioni embrionali con mortalità in uovo o infezioni del residuo del sacco vitellino che avvengono nel primo giorno di vita e che hanno alla base una cattiva gestione di queste importanti fasi della vita del pulcino (cosiddetta “poor chick quality”).
Sporadicamente sono state segnalate blefaro-congiuntiviti, celluliti, endocarditi, artriti ed encefalomalacia associate a varie specie di enterococchi. Nel pollo le specie più frequentemente isolate in corso di malattia sono Enterococcus hirae, Enterococcus durans ed Enterococcus faecalis (Smyth and McNamee, 2008). Negli ultimi anni sono aumentate in modo preoccupante nel pollo da carne, le segnalazioni di osteomieliti a carico di ossa lunghe e corpi vertebrali, associate alla presenza di Enterococcus cecorum: uno dei microrganismi numericamente più rappresentati nel tubo gastroenterico del pollo (Charlton et al., 2009; De Herdt et al., 2009; Gong et al., 2002). Sino al 2008 esisteva un’unica segnalazione di tale patologia, osservata in Gran Bretagna in gruppi di polli da carne di 4-5 settimane, in cui E. cecorum era stato isolato sia da osteomieliti delle vertebre toraciche che da lesioni di osteonecrosi a carico dell’epifisi femorale prossimale, definite comunemente “necrosi della testa del femore” (Wood et al., 2002).
Ma studi retrospettivi condotti da Charlton (2009) e De Herdt (2009) hanno dimostrato che la sintomatologia cosiddetta “kinky-back” (McMullin P ., 2004) associata a spondilite da E. cecorum, era in costante aumento già a partire dal 2006.
Di seguito vengono riportati i rilievi clinici, anatomopatologici, istologici e batteriologici raccolti durante un focolaio di spondilite da E. cecorum del broiler osservato in Italia.

18 Settembre 2009

2009 – PROGETTO EUROPEO ECORAIP: EUROPEAN CONTENT FOR PUBLIC HEALTH AWARENESS OF RURAL POPULATION ON AVIAN INFLUENZA PREVENTION (2007—2008)

La popolazione rurale si colloca in una posizione cruciale nella catena di trasmissione potenziale del virus dell’influenza aviaria negli esseri umani. Coloro che risiedono in aree rurali, possono venire facilmente in contatto con il virus, soprattutto nei periodi in cui virus ad alta patogenicità circolano negli uccelli selvatici (specie serbatoio). In molte aree rurali dei 25 paesi membri dell’Unione Europea manca spesso una corretta informazione e conoscenza delle più semplici indicazioni in materia.
Il progetto Europeo “ECORAIP: European content for public health awareness of rural population on avian influenza prevention (2007-2008)” è stato finanziato dalla Public Health Executive Agency (PHEA) con Agreement n. 20067 (http://ecoraip.eu/) e si propone di fornire alla popolazione residente in aree rurali un’informazione che comprenda anche linee guida per la prevenzione delle epidemie di influenza, in particolar modo di influenza aviaria.
Il materiale così prodotto potrà essere uno strumento utile alle amministrazioni e istituzioni Europee, Internazionali, Nazionali e Locali per l’implementazione di campagne di prevenzione e informazione.
La partnership del progetto è composta da cinque istituti di ricerca, ognuno di questi costituente il ‘team nazionale’ per proprio paese (Grecia – coordinatore, Italia, Germania, Polonia, Cipro). Gli Istituti coinvolti sono: Università di Atene (Grecia), Centro Internazionale per gli Antiparassitari e la Prevenzione Sanitaria – Ospedale “Luigi Sacco” – Milano (Italia), Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna –Brescia (Italia), NOFER Institute of Occupational Medicine – Lodz (Polonia), Research Association Public Health – Dresden (Germania), Harvard School of Public Health – Nicosia (Cipro).

18 Settembre 2009

2009 – OTTIMIZZAZIONE DI UN METODO PCR PER LA RICERCA DI SALMONELLA SPP. DA MANGIMI

Salmonella spp. rappresenta una delle maggiori cause di tossinfezioni trasmesse da alimenti. Poichè le tecniche colturali convenzionali richiedono lunghi tempi di risposta, negli ultimi anni sono stati sviluppati alcuni metodi PCR notevolmante più rapidi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di ottimizzare un metodo PCR tradizionale per la ricerca di Salmonella spp. da mangimi ad uso zootecnico. T re diversi metodi di estrazione sono stati accoppiati ad un protocollo di amplificazione e testati su mangimi artificialmente contaminati. Utilizzando questo metodo è stato possible rilevare la presenza di 4 u.f.c. Salmonella spp. per 50 grammi di mangime. Gli stessi metodi saranno anche testati su mangimi naturalmente contaminati e su campioni di contenuto cecale di polli SPF sperimentalmente infettati con un ceppo di campo di S. enterica serotype Hadar.

18 Settembre 2009

2009 – INDAGINI DI CAMPO SULL’INFEZIONE DA METAPNEUMOVIRUS AVIARE NELL’ALLEVAMENTO DELLA GALLINA OVAIOLA

Il Metapneumovirus aviare (AMPV) è l’agente eziologico della Rinotracheite del Tacchino ed è responsabile nel pollo, oltre che d’infezioni respiratorie, di cali dell’ovodeposizione nei riproduttori e nelle ovaiole per la produzione di uova da consumo (Cook et al., 2000; Hess et al., 2004; Sugiyama et al., 2006). In Italia l’infezione è endemica nelle regioni a maggior vocazione avicola quali Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (Catelli et al., 2004). Se il quadro epidemiologico della diffusione di AMPV nell’allevamento del tacchino e del pollo da carne in Italia è piuttosto chiaro, e ben conosciute sono le problematiche sanitarie correlate ad esso (Catelli, 2006), scarse e frammentarie risultano le informazioni relative all’impatto che tale infezione ha sul settore della produzione di uova da consumo.
Allo scopo di delineare un quadro della situazione di campo il più possibile aderente alla realtà, e sulla base di questo sviluppare adeguati piani profilattici, è stata svolta sul territorio nazionale, in particolare nelle aree a rischio d’infezione, un’indagine sulla diffusione di AMPV nell’allevamento della gallina ovaiola. Il progetto ha previsto studi longitudinali e campionamenti singoli in allevamenti sia in fase pollastra che ovaiola, per la ricerca di AMPV diretta, mediante RT-PCR, ed indiretta mediante test ELISA. Dove possibile i risultati sono stati integrati con i dati produttivi dell’allevamento, gli eventuali piani vaccinali applicati e cali dell’ovo deposizione.

18 Settembre 2009

2009 – FOCOLAIO DI RINOTRACHEITE INFETTIVA DEL TACCHINO (TRT), DA METAPNEUMOVIRUS AVIARE DI ORIGINE VACCINALE, IN TACCHINI DI 7 SETTIMANE.

Il Metapneumovirus Aviare (AMPV) è un virus a RNA appartenente alla famiglia Paramyxoviridae, genere Metapneumovirus, in grado di determinare infezioni delle prime vie respiratorie nel tacchino e nel pollo. Il confronto delle sequenze nucleotidiche ha permesso di distinguere 4 sottotipi virali (A, B, C e D) (Cook, 2000). Indagini epidemiologiche di campo svolte in Italia hanno evidenziato una netta prevalenza del sottotipo B sin dalla prima comparsa dell’infezioni nel 1987. Per il controllo di AMPV , nel nostro Paese, a partire dagli anni ’90, è stato introdotta la vaccinazione; eseguita prevalentemente col sottotipo B ed in misura minore col sottotipo A, sebbene, sino al 2003, non ci fossero evidenze della presenza di AMPV/A in Italia (Catelli et al., 2004).
I vaccini vivi attenuati conferiscono una buona protezione ma la loro instabilità può portarli a riacquisire virulenza anche dopo un limitato numero di retropassaggi. Sperimentalmente è stato dimostrato che sono sufficienti 4-10 retropassaggi su animali sensibili (Naylor et al. 1994). Uno studio successivo ha dimostrato come ciò può avvenire anche in allevamento. Animali vaccinati al primo giorno di vita in incubatoio con un sottotipo A hanno mostrato, dopo 3 settimane, una forma respiratoria durante la quale è stato isolato un AMPV sottotipo A. Il sequenziamento dell’intero genoma virale e l’identificazione di 9 nucleotidi marker vaccinali ne ha dimostrato l’inequivocabile origine vaccinale (Catelli et al., 2006).
In questo lavoro viene riportato un focolaio di TRT verificatosi in Italia nel 2003, dovuto ad AMPV sottotipo A di origine vaccinale che ha interessato tacchini di 7 settimane vaccinati con un sottotipo B.

18 Settembre 2009

2009 – PROVA DI INFEZIONE SPERIMENTALE CON UN CEPPO DI SALMONELLA HADAR, ISOLATO DAL CAMPO, IN POLLI SPF E CONTROLLO DELLA REPLICAZIONE ED ESCREZIONE BATTERICA MEDIANTE L’UTILIZZO DI UN PRODOTTO A BASE DI ACIDI ORGANICI ED AROMI NATURAL-IDENTICI MICROINCAPSULATI (BREV. EUROPEO N. 1391155 B1) MISCELATO NELL’ALIMENTO IN CONCENTRAZIONI DIVERSE.

Si descrivono i risultati di una prova infezione sperimentale con un ceppo di Salmonella hadar, isolato dal campo, in polli SPF, ed il controllo della replicazione ed escrezione batterica in seguito all’utilizzo di un prodotto, a base di acidi organici ed aromi naturalidentici microincapsulati, miscelato nell’alimento in concentrazioni diverse di 0,3-1.0-5,0 Kg/tonn di mangime. Per una maggior valutazione della prova sono stati raccolti anche i parametri zootecnici.

18 Settembre 2009

2009 – INFEZIONE DA MYCOPLASMA GALLISEPTICUM IN POLLI DA RIPRODUZIONE CON TRASMISSIONE ALLA PROGENIE: EVOLUZIONE DELLA MALATTIA ED ASPETTI DIAGNOSTICI

Si descrive un episodio di infezione da Mycoplasma gallisepticum in polli da riproduzione e i rilessi di natura sanitaria sulla progenie. Considerazioni sugli strumenti diagnostici di laboratorio.

18 Settembre 2009

2009 – SVILUPPO DI UN CLONE INFETTIVO DI METAPNEUMOVIRUS AVIARE DELETO DEL GENE SH, CODIFICANTE LA PROTEINA GFP (GREEN FLUORESCENT PROTEIN)

Metapneumovirus aviare (AMPV) è causa nel tacchino di una delle principali patologie di questa specie nota come Rinotracheite del T acchino (TRT). Negli ultimi anni è stato messo a punto un sistema di reverse genetics per AMPV (Naylor et al., 2004), che permette di introdurre mutazioni in punti specifiche del genoma, di ottenere cloni virali infettivi modificati e di valutarne le conseguenze fenotipiche (Naylor et al., 2004). Questo sistema di reverse genetics è stato utilizzato per ottenere un virus ricombinante incapace di esprimere il gene SH che ha portato alla produzione su cellule Vero di un effetto citopatico anomalo caratterizzato da sincizi giganti (Naylor et al., 2004; Ling et al., 2008). La ragione di tale fenomeno potrebbe risiedere nel cambiamento nel pattern di trascrizione genomica dovuto alla perdita di un’unità trascrizionale. Allo scopo di approfondire tale ipotesi, in questo lavoro, il gene SH è stato sostituito con il gene che codifica per la Green Fluorescent Protein (GFP) che ha lunghezza simile e la cui espressione può essere facilmente evidenziata al microscopio ai raggi UV per via della fluorescenza del suo prodotto.

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